UDITE! UDITE!

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“Io, Presidente della Repubblica, vista la direttiva 2008/52/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2008, relativa a determinati aspetti della mediazione civile e commerciale, emano il seguente decreto legislativo: CHI INTENDE ESERCITARE IN GIUDIZIO UN’AZIONE RELATIVA AD UNA CONTROVERSIA IN MATERIA DI CONDOMIONIO, DIRITTO REALE, DIVISIONE, SUCCESSIONI EREDITARIE, PATTI DI FAMIGLIA, LOCAZIONE, COMODATO, AFFITTO DI AZIENDE, RISARCIMENTO DEL DANNO DERIVANTE DALLA CIRCOLAZIONE DI VEICOLI E NATANTI, DA RESPONSABILITA’ MEDICA E DA DIFFAMAZIONE CON IL MEZZO DELLA STAMPA O CON ALTRO MEZZO DI PUBBLICITA’, CONTRATTI ASSICURATIVI, BANCARI E FINANZIARI, E’ TENUTO PRELIMINARMENTE A ESPERIRE IL PROCEDIMENTO DI MEDIAZIONE AI SENSI DEL PRESENTE DECRETO”.

Traduzione in fatti? Sono apparse decine di annunci di corsi per diventare mediatore civile, una figura creata per “scancrenire” l’apparato giudiziario italiano ed europeo; in Italia ci sono oltre 4.000.000 di cause civili che si trascinano anche per più di dieci anni su contese, lasciatemelo dire, ridicole: il colore delle scale, le piante del giardino, la divisione dei parcheggi condominiali per i motorini,….: se volete farvi grasse risate non c’è niente di meglio degli incartamenti del tribunale in materia civile.

Diventare mediatore civile sembra abbastanza facile: se si possiede una laurea in Scienze Politiche, Economia, Psicologia, Ingegneria, … con appena 50 ore di corso e il superamento di un esame finale, potrete presentarvi agli enti pubblici o privati delle vostre città che hanno bisogno di figure di mediazione.

E’ una figura che CONCILIA, NON GIUDICA, non si rifà a nessuna legge o norma del codice civile; L’accordo fra le due parti può concludersi in qualunque modo: “Posso parcheggiare davanti al tuo garage se tutte le mattine ti porto fuori il cane?” “mmmmh…ok!” : Mediazione totalmente valida, risolta la controversia! “L’ARTE DEL MEDIATORE E’ L’ARTE DEL BUON SENSO”, si legge a lettere cubitali in uno dei siti che mi è capitato di controllare. Nonostante gli avvocati e i laureati in Legge abbiano espresso grande dissenso per la nascita di questa figura, che, detto francamente “toglie lavoro a chi il codice civile se l’è imparato a memoria e saprebbe ripeterlo al contrario”, i corsi per diventare mediatore civile sono costellati dagli stessi, tutti pronti ad imparare l’arte della conciliazione.

Le due parti “in causa” durante la mediazione civile, guidati sapientemente dall’imparziale e sorridente mediatore, possono arrivare all’accordo che più desiderano, con un tempo massimo di 4 mesi di incontri e con una “parcella” per il servizio usufruito decisamente più abbordabile.

Gli antichi romani, in presenza di controversie giuridiche civili, chiamavano a giudicare la questione gli abitanti delle cosidette Valli Giudicarie, popoli montani veramente super partes, che non potevano oscillare per nessuna delle due parti in conflitto. I romani, senza istituire nessun corso a pagamento, si rimettevano serenamente al giudizio saggio e profondo di chi semplicemente non era a stretto contatto col loro apparato giudiziario. I romani hanno tutto il mio rispetto. Di contro, cito un piccolo paragrafo di uno dei testi consegnato ai corsi per mediatore civile:

“Importantissimo per il mediatore è lo studio delle distanze fisiche da far mantenere alle due parti in contrasto; le distanze fisiche si dividono del seguente modo:

– meno di 40 cm: distanza intima

– dai 40 cm al 1.20 m: distanza di confidenza (tipica dei luoghi di lavoro), distanza consigliata.

– dal 1.20 m ai 3 m: distanza sociale (tipica delle chiese) – oltre i 3 m: distanza pubblica (tipica dei concerti)”

….geniale!…..

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