Sesso, college e depressione

blue-mountain-state-group-281x211La notizia è ghiotta. Una giovane studentessa americana pretende dal college Stonehill un risarcimento di 150000 dollari, a causa di una depressione sopravvenuta in seguito all’assegnazione di una procace compagna di stanza, che non contenta di fare sesso con il fidanzato, lo faceva anche on line, collegandosi a siti Web a luci rosse. Ciò avrebbe provocato alla giovane Lindsay,questo il nome della querelante, una depressione da deficit di attenzione, da portarla ad avere pulsioni suicide. Ora non sappiamo da chi dovessero venire le attenzioni, se dall’amica o dal suo boy, se dovessero essere affettive, sessuali o semplicemente consentirle di riposare.

Di ciò si occuperanno avvocati e psichiatri specializzati nel cavar denaro anche dalle rape. Così, a lume di naso ci saremmo aspettati una depressione, ma con istinti omicidi, originata da invidia o mancanza di sonno. Certo scoprire che il college era cattolico, cioè vocato alla formazione morale, oltre che scientifica degli studenti, lascia un po’ preoccupati sul livello delle scuole americane, che sembrano dei bordelli.

A meno che non sia questo uno dei loro punti di forza. Del resto anche da noi si scopa nei bagni e pure le sospensioni sono differenziate, più miti per chi lo fa in quello di pertinenza, più gravi per chi viene sorpreso in quelli del sesso opposto.

Il college rischia, perché di fronte alle rimostranze di Lindsay, anziché offrirle una stanza singola, le ha proposto un dormitorio collettivo, dove si organizzavano festini, ciò poteva portarla a realizzare una strage.

Di certo la soglia del rigore nell’educazione, anche per i cattolici, deve essersi abbassata di molto, almeno di quanto è salita l’importanza di fare danaro.

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