Milano è sempre in fermento, ma questo è un periodo particolare: manca poco più di un mese all’apertura del Salone del Mobile 2012, organizzato da Cosmit, l’ente fieristico milanese che patrocinò la prima apertura del salone nel 1961. La città è come impazzita, tutti gli esercenti aventi a che fare con il mobile, i design d’interno, la vendita di piccoli pezzi e i grossisti dell’arredamento, si stanno preparando ad accogliere gli stand e i compratori stranieri. Perché il Salone del Mobile milanese è un evento annuale attesissimo da tutto il mondo del settore.Qui confluiscono le idee più innovative, bizzarre, ecologicamente sostenibili, i migliori rapporti qualità/prezzo (alto) dell’industria mobiliera. E Milano chiede a tutti di dare una mano a reggere l’imponente struttura che sta dietro alla fiera stessa. Gli studenti della N.A.B.A (Nuova Accademia di Belle Arti di Milano) non ne possono più di ideare locandine, manifesti, brochures, volantini, gadgets, biglietti d’ingresso,… che in meno di una settimana andranno spariti. Ma non possono sottrarsi, la loro parte è fondamentale.
Curare l’estetica dell’ evento in sé, è fondamentale. Milano difficilmente sbaglia in questo: indiscussa capitale dell’immagine. Lo è in modo estremamente concreto, basta camminarci, basta entrare in un qualunque ufficio per rendersi conto che la “scenografia” la fa da padrona.
Provate ad andare in zona San Babila ed entrate da Banana Republic: quello non è un negozio, è l’ingresso della Casa Bianca. E durante la settimana dei Saloni la città è parata a festa, tutto a tema: l’aperitivo – design, installazioni temporanee per tutta la città, mostre d’artisti emergenti, percorsi che introducono alla settimana del mobile, caccia sfrenata ai pochi biglietti messi a disposizione per chi non è un addetto ai lavori. E le possibilità sono talmente tante che oltre all’evento ufficiale, esiste anche il “Fuori Salone”, forse ancora più divertente e interessante del Salone stesso.
Il Fuori Salone comprende tutte quelle iniziative indirettamente collegate alla fiera ufficiale: un ottima alternativa per viversi l’evento anche se non si è un venditore di cassettiere. La Triennale di Milano già dal dicembre scorso ha dedicato un’intera ala del suo stabile ad una meravigliosa raccolta di oggetti di design, soprattutto italiani: divani, sedie, librerie, lampade, componibili… un tuffo nel colorato e divertentissimo mondo della progettazione per interni.
La stessa Triennale ospiterà fra l’altro, nel suo teatro (CRT teatro Salone) dal 17 al 22 aprile lo spettacolo Design Dance, un viaggio onirico e poetico sulla storia del design italiano ed internazionale. Altra attrattiva da non sottovalutare è lo Studio Castiglioni, luogo di lavoro e ispirazione del designer italiano Achille Castiglioni (Milano 1918 – Milano 2002), adesso sotto la direzione e cura delle sue figlie, che accompagnano i visitatori e raccontano commosse il grande genio che risiedeva nel loro padre.
Per i curiosi, gli architetti e progettisti in erba, per gli annoiati ed esperti veterani del settore, quest’ anno Milano richiama a sé chiunque abbia voglia di una settimana diversa dal solito.
O per lo meno offre un aperitivo super fashion all’interno del Cubo: una moderna installazione di vetro e acciaio, completamente bianca, posta sopra la galleria Vittorio Emanuele. Un Martini con ghiaccio e un cin cin sotto gli occhi della Madonnina: anche questo è Design.
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