Meglio un politico abile ma disonesto o uno incapace ma onesto?

STURMTRUPPENDopo aver rotto l’anima a tutti con l’accordo di Vasto, Bersani si è presentato alle elezioni alleato al solo Vendola.

Di nuovo c’è che neanche dopo 20 giorni di campagna elettorale, le certezze granitiche di vittoria del centrosinistra sembrano sciogliersi come neve al sole. Il centrodestra cresce nei sondaggi e Grillo vola, manco fosse uno di quei cacciabombardieri f-35 che vorrebbe lasciare al costruttore.

Ci irrita parecchio quel suo “ci vuole un po’di lavoro” che sbandiera in ogni dove come programmetto elettorale, senza riempirlo di proposte concrete che non siano mera spesa pubblica.

Prima va alla guerra straconvinto di vincere, poi le prende dal più debole degli avversari.

Anche in politica estera dimostra di avere le granitiche certezze di cui sopra, come l’aumento della spesa pubblica… pure dell’Europa. «Se alla fine di una riunione come quella di venerdì (che approvava il bilancio Ue 2014-2020) festeggia Cameron, vuol dire che tutte le altre sono vittorie di Pirro». Così Pier Luigi Bersani risponde a Mario Monti che aveva definito soddisfacente l’esito della riunione a Bruxelles che ha portato all’approvazione del bilancio Ue per il prossimo settennato.

Quello che Bersani tralascia è che l’Inghilterra, dopo avere centrato in pieno la rivoluzione industriale, è passata a quella finanziaria.

Creda quello che vuole Bersani, ma i fatti danno ragione agli isolani, che hanno un piede in Europa ma le mani libere perché poi si fidano poco di noi europei.

Al di là del fatto specifico sul bliancio EU con i paesi del nord che vorrebbero ridurre il bilancio europeo e quelli del sud europa che vorrebbero aumentarlo per avere più fondi da spendere, gli inglesi sono scocciati a causa della  tobin tax.

Che è un bel freno allo sviluppo della finanza  e un vero e proprio attacco alla loro economia fatta di banche; tanto che hanno risposto, subito dopo l’approvazione della nefasta tassazione, indicendo un referendum sulla permanenza in Europa,

La finanza non è né buona né cattiva, ma lo è l’uso che se ne fa, e i recenti fatti toscani lo testimoniano.

E comunque nella testa dei capetti del gruppo di comando di Bersani, prevale l’idea di tassare per spendere come e dove pare loro. Gli inglesi usano la finanza per portare lavoro nella loro brulla isola, noi invece le imprese le ammazziamo, vedi il disastro storico della borsa italiana. Sempre tenuta schiacciata perché si doveva agevolare l’acquisto dei titoli di stato per finanziare a debito le spese dello Stato.

Purtroppo, finchè a sinistra non capiranno che sono le società private che creano il lavoro più dello Stato, non andremo da nessuna parte e la gente continuerà a preferire gli abili disonesti, agli onesti incapaci.

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