I 6 perchè in Italia si vive male

1) La gente incazzata per strada. Ma perché fanno tutti le facce scoglionate? Il peggio non è ancora accaduto, i ristoranti sono pieni, le spiagge pure fino a ieri, in piazza si va ancora per fare gli aperitivi e non per tirare molotov come nella Syntagma.. ma allora perché diavolo nell’aria c’è questa negatività? Sono incazzati gli autisti che sfondano un cranio per un sorpasso, hanno i musi lunghi persino le belle ragazze nonostante vivano nel paese degli zerbini sempre pronti a spendere e omaggiare, sono fumosi i pendolari e in due e due quattro sono già incacchiati pure gli stranieri, tempo che atterrano. Ondate di energia negativa.

2) Il gossip dappertutto. Non solo siamo il paese che vende più “chi” che “corrieri della sera”, ma siamo anche il paese che si beve tutte queste boiate. Come se quest’accozzaglia di signor nessuno si innamorasse, si lasciasse, ci soffrisse e straparlasse per davvero e non campasse su quei due spicci di pubblicità. Almeno all’estero la prendono per quella che è: una specie di soap opera. Noi abbiamo anche il gossip locale, le riviste e i website cittadini. Insomma, il gossip è potere, anche nella singola città, non ci si fa strada per reputazione e fatti, ma per presenzialismo e ciance. Assordante rumore di nulla.

3) I vestiti alla moda. Siamo il paese più modaiolo e chic. Non si va in un locale in jeans e sneakers neanche pagati, perché la moda è una religione. Ma l’abbiamo capito o no che gli stilisti ci vogliono vestire scomodi, perché la gente che si sente scomoda si relaziona peggio e la gente che si relaziona peggio fa meno sesso, è più insoddisfatta e compra ancora più vestiti? Le donne la sera sono strizzate in tubini e su tacchi ormai da trenta centimetri. Varie ricerche hanno dimostrato che così gli uomini le approcciano meno, le trovano più inaccessibili e che queste mise portano le stesse ad assumere posture di chiusura corporea che le fanno sentire più a disagio. Legnosità da manichini.

4) Il leccaculismo. C’è uno slinguazzamento di natiche che fa spavento. Si spara sui politici, poi basta che uno arrivi nella città di provincia al taglio di un nastro e volano gomitate per accodarsi al corteo di chaperon. E lo stesso vale per gli imprenditori, anche se magari l’azienda la ereditano e poi la fanno fallire. Tutti ad omaggiare. Ho anche sentito persone di raziocinio e discreto successo dire che Lapo Elkann è un personaggio estroso e geniale. Ma lo sberleccamento di fondoschiena in Italia è uno sport che viene esercitato anche solo verso chi sta quel mezzo gradino più in alto in un contesto: il proprietario del localino, il p.r, il deejay, l’area manager, il conduttore della tv locale, ecc. Fiumi di saliva.

5) L’amore. Siamo il paese della prostituzione dilagante (per il posto, per la fama, per i soldi, per lo shopping) e si sente parlare solo d’amore. Che palle. Alle starlet televisive chiedono sempre solo: “sei innamorata?”. E loro rispondono “diciamo che ora sono felice”. Non è che il giornalista di turno chiede: “scusa, quanto l’hai data?”. Almeno farebbe cronaca e non rumore di fondo. E che dire delle canzoni in italiano? Al 90% parlano d’amore. Persino il Cavaliere infojato aveva rinominato il Pdl il “partito dell’amore”. I giovani si buttano in coppie che stanno insieme col vinavil della paura di un futuro che non hanno e del mondo e straparlano d’amore. Farfalle nello stomaco (almeno non sarà vuoto).

6) Io. Sì, io, che in fondo sono la causa di tutto. Io che di fronte a delle bocce perse, non ho ancora imparato a infischiarmene completamente, io che mi adombro, assorbo le onde di energia negativa, ascolto il rumore del nulla, percepisco l’attrito del legno, mi impantano nei fiumi di saliva e mi prende una stretta di nervoso nello stomaco, fino a che mi ritrovo ad essere uno dei tanti incazzati per strada. E il cerchio riparte.

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