Sono un ex ragazzo, ormai sui trenta. Bella presenza, da sempre nelle discoteche della mia città e in quelle cult dell’Italia.
Prima con i soldi di famiglia, poi finiti quelli per le vicissitudini della vita, ora con i miei.
Non lavoro, prima non l’ho cercato, ora non ne trovo.
Allora mi arrangio.Il mio capitale è conoscere. Conosco un sacco di gente, alcuni sono noti ai rotocalchi (calciatori, starlette, professioniste/i della posa).
Poi ci sono tanti altri che magari hanno tanti bisogni o voglie. Ecco, posso dire che io faccio incontrare, o almeno ci provo, le voglie della gente con l’oggetto delle medesime. Prima erano il sedersi al tavolo di certe straf*** o fare una serata rock, una di quelle di cui parlare con gli amici al bar corredata di cell-foto, nel locale giusto con il bere giusto, le donne giuste e magari qualche “nome” noto. Non chiedo, propongo di pensarci io, faccio tutto, lascio solo il gusto di tirar fuori la carta o il contante (grosso taglio, please) e nel conto faccio in modo che ci sia il mio.Così sono tutti contenti e io campo.
Oddio, la dieta non è delle migliori, ma cerco di rimediare tenendomi in forma: corro, nuoto e poi molta frutta e verdura. Un altro bel botto è stato quando sono riuscito ad avere clientela femminile. Qualche bella festa di addio al nubilato ha fatto da apripista. Ma il tempo sta passando, e io mi sto attrezzando.
Ho capito che con internet si può fare molto. Posso trovare appartamenti, voli, locali giusti, navigando nei siti giusti e allora faccio il tour operator privato. Parlo bene inglese e con il francese e lo spagnolo mi faccio capire e allora posso “portarmi” 3/4 “amici” in giro per il mondo. È andata bene. Si sono divertiti, soprattutto per i weekend, sono tornati entusiasti e così ho allargato il giro. In più, ho aggiunto una spruzzatina di cultura, due chiese o un museo, giusto per fare due foto e poter affermare che non era solo una scusa per andare a pu.
Questo a me serve molto, sto pensando che nel mio futuro ci saranno sessantenni che vorranno vedere molti quadri e poi magari una volta anche vedere il mondo giovane. Non gioco con pastiglie e bustine e neppure con valigette, questo oggi molto richiesto.
No, ma non per un fatto morale, per una congenita fifa a mescolarmi con storie più dure di me. Mentre ne scrivo, sorrido. In fondo faccio il personal pr o il private tour operator, ma se lo proponessi come lavoro a una agenzia della mia città, mi riderebbero in faccia. E allora mi accollo tutti i rischi di un mercato sempre più ballerino. E campo.
Non sono un duro, ma sicuramente un culo di pietra, nonostante tutto, e credo che continuerò a campare. E la rete mi darà una mano.
O meglio, l’ignoranza altrui della rete.