Alcune persone nascono per comporre musica e seguono in maniera maniacale la loro vocazione altri nascono champagnisti e, come sanno loro stessi, lo champagne è fatto per dare gioia. Queste nostre informazioni vogliono essere un aiuto concreto per chi desidera conoscere esattamente il prodotto che sta acquistando. Le uve utilizzate per produrre lo champagne sono tre: Pinot Meunier, Pinot Nero (vinificati in bianco) e Chardonnay. Le denominazioni sono 43, hanno cuvée di prestigio chiamate Grand Cru e 1° Cru per allietare il palato degli estimatori. Una regione molto apprezzata da secoli è la regione della Marna, lo stesso Luigi XIV sul trono di Francia dal 1654, non bevve nient’altro sino ai suoi ultimi giorni che il vino di Ay, procurandoselo da un commerciante di nome Rémy Berthauld. Le 43 denominazioni realizzano champagne completamente diversi per le caratteristiche del territorio collinare o di pianura. Nella Cote de Blancs sono dieci le denominazioni che producono champagne con sole uve bianche Chardonnay, sono champagne raffinatissimi, uno tra i tanti è il Clos du Mesnil. Nelle montagne di Reims si fa lo champagne con solo pinot nero vinificato in bianco, una prestigiosa cuvèe è il Clos d’Ambonnay, mentre in tutte le altre zone si usano vari tagli. Anch’io come Re Sole ho le mie preferenze, apprezzo particolarmente il Grand Cru Rilly la Montagne (50% Pinot Nero, 50% Chardonnay). Nella precedente pubblicazione avevo dato la resa massima di ettolitri per ettaro dai 31 ai 70. Alcuni lettori in merito a questo dato hanno chiesto chiarimenti: nel disciplinare della zona dello champagne ci sono rigidissime regole, se un produttore desidera blasonarsi del titolo Grand Cru il suo prodotto deve avere i seguenti requisiti: l’appezzamento del terreno collocato in una zona collinare in modo che la pioggia non stagni, ma scorra, il ceppo del vitigno di oltre quarant’anni con radici lunghissime in maniera da assorbire ricca alimentazione dal terreno, inoltre non può superare i 40 ettolitri per ettaro. Anche il 1° Cru è regolamentato dallo stesso disciplinare: può essere un vitigno più giovane, anche se non dovrà superare i 50 ettolitri di resa. Se invece il vitigno è giovane, magari collocato in pianura dove assorbe molta acqua, il prodotto sarà corrente senza blasone e la sua produzione potrà raggiungere anche i 70 ettolitri per ettaro. Per iniziare la vendemmia ci vuole un ordine del prefetto che non potrà che essere un luminare della enologia. Sperando di esservi stati utili. Dio bevve un caffè e creò il mondo, sorseggiò una tisana nel giorno di riposo, poi un giorno arrivò in cielo un angelo: era Dom Perignon, che gli fece assaggiare un calice di champagne e così concepì il peccato originale. Se il buon Dio mi perdona ci sentiremo prossimamente…
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