Non voglio parlare di boxe (così la definirono gli inglesi), ma di quella in voga da sempre in politica: quella dello sputtanamento. Ora tocca al signor Bergoglio, come amabilmente vorrebbe fosse Newsweek, che lo definisce ancora Papa solo(?) per chiedersi se è ancora cattolico. E i cretini, cui subito si associa Libero, danno anche un senso a questa domanda, infatti annunciano che la sua popolarità è crollata di 27 punti percentuali. Sì è passata dall’89 al 71%. Questo ci dice due cose: la prima è che non sanno fare i conti (89 – 71 = 28) e la seconda è che una percentuale così alta di gradimento (parlo del “modesto” 71%) ce l’hanno soltanto i politici degli Stati in cui le schede sono prestampate. Eppure Newsweek così titola nell’imminenza della visita del Papa negli States. E non è casuale, visto che chi meno lo sopporta è la gerarchia cattolica di quel Paese e tutte le sette para cattoliche che là raccolgono milioni di dollari, predicando l’odio razziale e anche peggio. Non è casuale neppure che il settimanale sia tanto jewish. Le combriccole, le camarille si formano sugli interessi e il più delle volte ci si allea fra opposti se c’è un interesse comune. Le aperture di Bergoglio, soprattutto su questioni economiche e dignità della persona, rischiano di indirizzare il voto, non molto espresso, dei poveracci USA e questo non è un bene, né per i potentati conservatori, né per i cattolici integralisti. Il Papa però non se ne cura e non a caso va in quel Paese, per affrancare i cattolici indirizzati verso un voto di convenienza (non loro, ma della struttura ecclesiastica). Va a raccontare che esiste un’altra chiesa se ci sono altri cattolici, se si smette di vedere il povero vicino come un nemico e che la povertà non è una medicina prescritta dal Vangelo, ma solo da qualche porporato “interessato”. E questo non è accettabile. Non per chi comanda o si appresta a farlo. Ci saranno sorrisi, inchini e baciamento di anelli, ma anche tanto veleno e soprattutto il tentativo di delegittimazione da non affluenza. Perché poi è tutto un gioco di numeri: il Papa di solito si autoinvita e negargli la visita è dura, se poi c’è un bagno di folla ha vinto lui. Sino ad ora Bergoglio, grande girovago, ha sempre spopolato. E potrebbe farlo anche negli USA dove la voglia di ristrettissima oligarchia è sempre più forte. Dove ormai la voglia di dare un ordine al mondo (ricordate Stranamore? Se no andatevelo a vedere è un bellissimo film) è diventato un assillo. E le parole del Papa, le sue aperture, la sua voglia di un cattolicesimo più semplice e magari più umano, stanno mettendo in crisi questa opposta visione. Bergoglio è vecchio e lo sa, per questo deve fare in fretta, poi è anche gesuita, quindi non si spaventa di prendere decisioni, di imporre persone e di lasciarne a casa altre. Sa anche che i nemici sono agguerriti e temibili, su tutti i piani, ma non si preoccupa. Va avanti, cosa che non riuscì a Ratzinger, e i risultati si vedranno, nella misura in cui tutti, anche i non praticanti, sapranno dare appoggio alle sue parole, laddove per loro condivisibili. Non bisogna fare l’errore che fu fatto con Giovanni XXIII, cui tutti DOPO fecero grandi onori, magari anche quelli che lo avevano lasciato solo o stavano smantellando quanto aveva fatto. È strano il rapporto delle persone con la religione, la voglia di farla essere SOLO un atto di fede,non una pratica quotidiana, condivisibile eventualmente nella sostanza, è sempre stata forte. Per alcuni è la salvezza, per altri un fango che ti si attacca addosso. Pochi riescono a vederla come un quotidiano, che leggi se lo trovi interessante e che lasci, se così non ti appare. Eppure servirebbe, in questo modo leggero, a permettere la comunicazione tra la gente, ma non quella alta e spesso paludata, no, quella di tutti i giorni. Quella che dicono essere degli uomini di buona volontà.
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