Volere fermare un’epidemia con il solo contenimento è come voler fermare il vento con le mani

Il solo contenimento è una cattiva strategia per combattere questo virus, è quello che si evince, dall’esperienza italiana e internazionale e leggendo quanto scrive Jean-Loup Bonnamy, coautore di un “Tract” intitolato “Quando la psicosi fa deragliare il mondo (Gallimard). Secondo lui dovremmo essere ispirati dai paesi asiatici che sostengono solo lo screening e l’isolamento massivo dei pazienti. La quarantena è un rimedio antiquato e arcaico, una sorta di linea del Piave dell’impotenza, era l’unico rimedio quando non avevamo farmaci, ospedali, ricerca, ecc.. Anche l’OMS (che aveva fortemente sostenuto il contenimento in primavera) oggi sconsiglia l’uso del contenimento.

Il buon senso infatti vorrebbe che separassimo i contagiati dai non contagiati. È la base della medicina moderna e del trattamento delle malattie infettive (diagnosi / isolamento / cura). Tuttavia questa logica di separazione e isolamento non è assolutamente rispettata.

Al contrario, mettiamo insieme persone malate e non, facilitando così la diffusione del virus. Questo è anche ciò che abbiamo visto nelle case di cura: il confinamento rischia di diffondere la malattia tra i più deboli e portare a una strage. Il precedente della nave da crociera giapponese Diamond Princess (dove sono state contagiate più di 712 persone), doveva avvisarci del pericolo di confinare insieme malati e non.

Chiudere piccole attività o impedire alle persone di uscire in strada senza certificato è del tutto inutile poiché l’80% della contaminazione avviene nella cerchia familiare e la contaminazione all’aperto è molto bassa. Eppure abbiamo confinato i positivi nelle case, alimentando la catena del contagio.

Questa bassa efficienza sanitaria del contenimento per combattere il Covid-19 e salvare vite umane è visibile se confrontiamo i paesi. L’Argentina è stata chiusa dalla primavera e il numero di morti di Covid è ancora in aumento. Al contrario, Taiwan (21 milioni di abitanti) non ha chiuso e ha avuto solo 7 morti! I paesi che sono rimasti a lungo confinati in primavera (Spagna, Italia, Francia, Belgio, Regno Unito…) registrano un numero di morti molto alto. Al contrario, la Germania, che ha scelto un’altra strategia con un semi-contenimento molto più flessibile, completato prima, ma uno screening massiccio e una buona qualità delle cure, ha sei volte meno morti per abitante rispetto alla Francia. I Paesi asiatici che hanno scelto di fare screening e isolare i pazienti hanno molti meno morti, oltre a Taiwan ( 21 milioni di abitanti), Corea del sud ( 52 milioni) 400  e Hong Kong ( 7,5 mln) 107, Giappone (126 ml ) 1865.

Voler fermare un’epidemia con il solo contenimento è come voler fermare il vento con le mani. Dice il premier: chiudiamo oggi per poter festeggiare il Natale. E’ una balla, con la riapertura i contagi riprenderanno, perché non si è affrontato il problema alla radice, come hanno fatto i paesi virtuosi. L’app non è obbligatoria e non funziona, gli alberghi non sono stati trasformati in luoghi di isolamento per asintomatici e pauci sintomatici, Solo a novembre si sono proposti in forma massiccia i covid hotel, gli ospedali covid, con rare eccezioni, non sono stati costruiti o mancano di personale, la medicina di base non è stata coinvolta nel tracciamento e infine mancano sia i tracciatori che le Usca, per questo si chiude il Paese.

Certo, oggi il virus è fuori controllo, ma in realtà lo è sempre stato. Non si sa come controllare la diffusione di un virus respiratorio. Si è assopito in estate e per motivi forse indipendenti dalla nostra azione. È risaputo che nelle regioni temperate come l’Europa, i virus respiratori sono più contagiosi e più violenti nella stagione invernale. Ci siamo detti che era merito del governo e del lockdown, questo ha fatto riaprire tutto, comprese le discoteche, senza fare nulla per rafforzare il sistema di trasporto pubblico, coinvolgendo i privati, a cui pagavamo casse integrazioni e ristori.

 Facciamo un esempio: gli incidenti stradali uccidono ogni anno circa 3500 persone e fanno circa 142.000 feriti. Tuttavia non abbiamo vietato l’auto, ma adottato misure mirate: riparazioni stradali, lotta al tasso di alcol nel sangue, auto più solide e con airbag, limiti di velocità, controlli severi. Invece di chiudere e non fare nulla, è possibile adottare misure mirate e soprattutto evitare la saturazione degli ospedali. Come?

Da un lato aumentando urgentemente la capacità ospedaliera, mobilitando l’esercito (come hanno fatto gli svedesi), le cliniche private, assumendo per chiamata giovani medici e infermieri, richiamando quelli in pensione da poco tempo. Come suggerito da esperti, potremmo anche organizzare i servizi in modo diverso: invece di mettere più rianimatori esperti nella stessa squadra, mettendo specializzandi intorno a loro. Il numero di squadre di rianimazione verrebbe moltiplicato…

Sarebbero necessari screening diffusi, gli slovacchi hanno testato il 75% della loro popolazione in un fine settimana! Se sei malato, devi essere isolato in hotel o strutture dedicate, se non puoi essere isolato a casa in sicurezza. Questo consentirebbe anche di curare i pazienti prima possibile, riducendo la pressione sugli ospedali.

Così eviteremmo di avere come unica arma il confinamento, salveremmo l’economia e importantissimo, avremmo meno morti per Covid e soprattutto per le altre patologie.

 Non si tratta di contrapporre economia e salute, perché le crisi economiche degradano la nostra salute e uccidono.

Anzi, è l’attività economica che grazie a tasse e oneri, finanzia il nostro sistema ospedaliero. Se si contrae, ci saranno meno entrate fiscali, quindi meno ospedali, meno letti, meno ventilatori, ecc.. Certo non ora che ci possiamo indebitare senza limiti, ma più avanti e per anni. Senza contare le fratture sociali, in particolare tra garantiti e non, Conte riscuote la fiducia del 40% di dipendenti pubblici e pensionati e solo del 22% delle partite Iva. Per i primi, in termini economici, il Lockdown non cambia nulla, per i secondi significa il fallimento, ma nel tempo lungo è anche il lavoro dei secondi che garantisce la sicurezza dei primi.

E’ evidente che non si può escludere del tutto il lockdown, ma l’incapacità di governo e regioni, nonché l’inefficienza del nostro apparato burocratico amministrativo, lo stanno rendendo l’unico strumento. Né si può pretendere di scaricare tutta la responsabilità sui comportamenti individuali, esisteranno sempre cittadini o esercenti irresponsabili. Per questo dovrebbero esistere controlli seri e sanzioni certe. Non si possono punire allo stesso modo con la chiusura generalizzata i corretti e gli scorretti. E questo ancora una volta ci rimanda alla capacità di chi ci governa.

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