Me ne vado da Reggio Emilia per un mese, così starò lontano almeno dalla querelle elettorale cittadina. 19 liste, 8 candidati sindaci. Apparentamenti multipli quindi.
Il candidato principe, Vecchi, è supportato da 7 liste, anche se secondo me il solo PD gli avrebbe potuto garantire l’elezione. Affari suoi direte, perché la domanda è : ma chi glie lo fa fare alle altre 6 liste di spendere tempo e quattrini in affiancamento ? Se erano convinti della bontà di Vecchi come sindaco potevano far campagna elettorale spontaneamente e senza impicci burocratici (raccolta delle firme, liste, ricerca di simboli, registrazione dei medesimi, ecc…). Ora. siccome sono vecchio, penso che invece abbiano fatto così per contarsi e far vedere quanto contano. Non arrivo alla cattiveria di pensare che abbiano chiesto “pagamento” anticipato o “sdebitamento” dovuto…
La candidata di (centro)destra Prampolini con la sua lista civica è affiancata da FI e tutti i partiti della destra, più pezzi dello spezzatino del centro. È un gran risultato personale : ha fatto sconfessare da Silvio i vecchi (minuscolo) babbioni che sempre lo hanno rappresentato qui in città, trombando anche il pelato orditore, avvocato indomito, che non ha ancora capito che si ordisce una trama, perché ordire un ordito è giocare al re nudo. Vive, la signora, sperando che i numeri la lancino nell’empireo femminile nazionale e che abbia una candidatura a Roma per meriti locali. Magre speranze, perché che lei sia civica fa un po’ridere anche a molti dei suoi potenziali elettori, compresi quelli che le hanno visto rinnegare le sue appartenenze ad AN. E poi spera nella riconoscenza, rara avis a casa Berlusconi, si veda Scaiola&co, la lista è lunga e i posti sempre meno. Auguri.
Il rappresentante del M5S, anomalia reggiana, è un agiato architetto, Vaccari, non urla, non vaffanculeggia, non si disturba molto per avere idee sue. È perfetto per Grillo, meno per la rete, ma chi se ne fotte della rete (commento grilliano tutte le volte che la medesima lo sfancula dandogli contro, succede spesso, non viene rilevato mai, tranne che da lui medesimo nelle sue esegesi sconcludenti, neologismo perfetto per commentare il suo atteggiamento allla “trattativa con Renzi – discorso fatto per la verità tre mesi dopo l’incontro-). Poteva trovare, sicuramente una persona più “on line” (= in linea) col Movimento, ma rischiava un “Pizzarotti “ e allora, vista anche la vicinanza delle province, erano cavoli amari.
Il leghista Vinci, impegnativo cognome, o meglio quel che resta dei trionfi leghisti, ante grillo, anima persa in cartelloni enormi in cui annega con la sua faccia da topolino impaurito. Sarà persona degnissima e fuori delle camarille “bossiane”, speriamo anche dalle emergenti “marroniane” dell’Expò (dove modestamente tra gli indagati ci sono già dei reggiani, a noi piace essere tra quelli che contano), non ha molto spazio, farà conto sul porta a porta, sulle visite ai mercati e sul pentitismo di ritorno (leghisti-grillini-leghisti), ma non ci farei troppo conto e per quello che sento, neppure lui.
Restano : Rubertelli (appoggiata da due liste civiche), Casella (con due liste una civica e l’altra del PCDI), Fantuzzi (lista civica più Rifondazione), D’Andrea (una lista civica). Tutto questo l’ho letto sul sito del Resto del Carlino. Potrei aver fatto confusione e me ne scuso, ma sui giornali si dà per scontato che tutti conoscano tutti e sopratutto alcuni candidati che parlano da pulpiti (spesso virtuali) come se fosse scontato che noi sappiamo chi sono e la loro storia personale. Non è così per me e credo per molti, consiglio per la prossima volta più lavoro di gambe e meno di lingua. Ma sicuramente mi sbaglio. Noto la solita stradivisione della sinistra, ma venendo dal ’68 ci sono abituato, è la storia dell’esercito dei Ragazzi della via Paal, un esercito con una decina di ufficiali e un solo soldato, il piccolo e fragile Nemecec, che alla fine ci lascia pure le penne (spero di ricordarmi male).
Mi informerò, ma da lontano, da dove i sassolini rimangono tali e dove le montagne vengono trattate come tali e non fatte diventare sassolini, come quel maledetto parco della vittoria (minuscolo) che era fatto per VENDERE garage e NON fornire posti auto a chi si recava in centro. Ma il centro si svuota, i negozianti se ne vanno e non comperano, quindi i garage non servono più, il costruttore anela alla rescissione del contratto e soprattutto alla penale. Tutti il giorno prima di andare a votare, sono d’accordo, ma siccome di fuffa si deve parlare e non di programmi, investimenti, mancanza di politiche economiche serie dovute a mancanza di quattrini e di teste pensanti (alla voce imprenditori locali e quadri delle partecipate pubbliche a vario titolo, cooperative comprese), allora si gioca ai quattro cantoni e pazienza se a rimanere in piedi sono sempre i cittadini reggiani, soprattutto i meno abbienti e più bisognosi.
Ultimo, doveroso capitolo : la stampa, che pubblica a comando e NON informa sui vari candidati e le loro idee, o meglio lo fa in forma proporzionale alla pubblicità che portano, ma a questi siamo abituati, anche i giornalisti tengono famiglia.
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