L’Iran é il male assoluto, ma i costi per la sua “liberazione” sono troppo alti.
Poco male, la Siria è alla portata dell’Occidente “liberatore” e allora tutti fanno a chi le spara più grosse.
E più sono poveri, più urlano.
Camerun ha uno Stato in ginocchio che si regge praticamente sulla borsa di Londra e su quel po’ di petrolio che pompa dal mare, eppure scalda i motori dei suoi bombardieri.
Hollande, che ha capito tutto, come Sarkozy prima di lui, chiama alle armi e scalpita per partire per primo.
Solo Obama si è dato una calmata, forse perché sa che nelle ultime “liberazioni” chi vende armi si è arricchito, ma le bare coperte dalle bandiere sono pessima pubblicità e ancora peggio è aver consegnato il Medio Oriente (prima governato da dittatorelli) alla fratellanza islamica, cioè all’Iran.
Strana questa cosa, l’Occidente fa di tutto per isolare l’Iran, poi gli regala paesi interi e meno male che l’esercito egiziano non ha voglia di essere comandato dai talebani e ha riportato un precario “ordine” in quel Paese.
Abbiamo politici così sopraffini da dipendere dai generali egiziani, quelli che sono adusi ai colpi di Stato, ma per nostra fortuna, attenti anche a non essere mandati a casa.
Naturalmente nel frattempo il pacifismo internazionale si è scagliato contro la repressione egiziana, meglio il chador e la repressione omofoba.
Anche questi hanno capito tutto. L’importante è stare sul web a commentare, indignarsi e fare petizioni, così come una volta ci si rinchiudeva nel cesso e si faceva sesso.
Sono troppo duro? No, sono stufo di ciechi che ci guidano nel buio.
Sono stufo di “liberazioni” che hanno partorito paesi peggio di prima (Afghanistan e Iraq) e questo a costi inusitati (le due succitate guerre sono costate agli USA una cifra paragonabile al loro debito).
Sono stufo di chiacchiere. Domani, forse, mi parrà di averle sparate grosse, ma un mondo così imbelle non l’ho mai visto, neppure sui libri di storia.
Ultima notazione per quelli che si gonfiano come rospi quando parlano di “liberazioni” e “liberatori”: la Merkel qualche settimana fa ha chiesto a Washington di rendere l’oro custodito a Forth Knox, la risposta è stata: in comode rate, in una decina d’anni.
Avete capito ora chi paga le guerre e chi ha pagato per i subprime che hanno messo in ginocchio l’economia mondiale?
Forse è un peccato che Goldfinger non sia riuscito nell’impresa, ma già: era un film americano e accà nisciuno è fesso.
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