Nei giorni in cui le agenzie di rating prospettano che la recessione duri anche nel 2013, il che vuol dire nuove tasse e nuovi tagli, il dibattito politico ha raggiunto livelli desolanti.
In primo luogo la querelle sulle telefonate Mancino- Napolitano e sul fatto che il Presidente della Repubblica sia ricattato.
Le pubblicassero, si vedrebbe lo sfogo di due vecchissimi politici contro Berlusconi, Di Pietro e Ingroia.
Tutti personaggi di cui si può parlare sia bene che malissimo, insomma non si tratta di Santa Maria Goretti. Poi chi vuoi che ricatti Banalitano, come lo chiama Dagospia, il problema è che siamo un Paese a sovranità limitata, come ci ricorda il defunto ambasciatore americano a Roma. Ci andava bene che fosse Franza o Spagna fin che se magnava, ma adesso c’è solo da pigliarla.. e non è cosi divertente.
Ora son tornati i tedeschi, lo stile è lo stesso, un po’ ruvido, ma si sa non amano Pulcinella, che peraltro li ha traditi più volte. Siamo, come suol dirsi, nel guano e il dibattito politico è monopolizzato dai cachet di Benigni e Grillo.
I partiti dicono che dopo il governo tecnico torneranno loro, perché, se ne sono mai andati? Certo si sono sfilati vigliaccamente dalla rapina ai danni degli Italiani, ma non hanno mollato né i loro rimborsi , né le loro clientele e continuano a sperperare e rubare, fottendosene del fatto che i soldi sono finiti, che se non riparte tutto il Paese, siamo finiti.
Eppure non succede nulla, perché oltre la metà del Paese è stata comprata da questi dannati , con pensioni fasulle, stipendi fuori mercato, posti finti, consulenze e appalti truccati.
Abbiamo politici indegni di una repubblica delle banane, ammesso che esistano ancora, ma non è che gli italiani siano molto migliori dei loro eletti, in Sicilia dopo aver minacciato la rivolta con i forconi, rivoteranno gli invotabili di sempre.
Siamo una nazione di furbi, dove ognuno pensa di farcela da solo, o con la sua camarilla, ma le banane sono finite da un pezzo e i tedeschi non vogliono dividere le loro patate.