Un paese piccolo piccolo: il mio. La Svizzera. Ho un amico italiano che mi ha segnalato questo blog. L’ho visitato, mi è piaciuto, ma alcune cose se permettete, le vorrei puntualizzare.
Prima cosa, solo in un paio di pezzi si parlava dei problemi italiani derivati dalla scarsa conoscenza delle lingue straniere. Ora forse il mio è un paese particolare. Abbiamo tre lingue ufficiali e una miriade di dialetti (siamo molto attaccati al territorio) che parliamo o almeno capiamo. Usciti dalla scuola dell’obbligo, si aggiunge l’inglese, senza non si va da nessuna parte. Noi sappiamo bene cosa vuol dire andare all’estero e poter comunicare chiaramente con i clienti reali o potenziali. Non viviamo solo dei soldi degli altri, anzi nonostante il cambio, le nostre industrie sopravvivono, certo in nicchie di qualità (orologi di pregio, strumenti di misura e motori di grandi dimensioni) o ad alto valore aggiunto e ricerca (il farmaceutico, oppure lo Swatch che è stato una svolta e un business colossale).
La flessibilità. Altro punto per voi dolente. Io ho mia moglie e due figli che studiano. Sono ferroviere, hanno privatizzato, mi sono adattato ad andare a Lugano come base di lavoro. La mia famiglia vive a Schiaffusa, al confine con la Germania. Mia moglie lavorava come infermiera, poi, quando è nato il primo figlio si è licenziata. Dopo alcuni anni, lei e due sue amiche, infermiere pure loro, sono andate all’ufficio del personale dell’ospedale e hanno proposto di coprire in tre un posto da infermiera. Nessun problema, l’importante era che il posto fisico e non nominale fosse coperto. Poi, pian piano, crescendo i figli, sono rientrate tutte e tre.
Io amo l’Italia: mi piace fare lunghe camminate, ma è per me sconfortante. Vado in paesini, soprattutto tirolesi e friulani , sono un po’ nostri cugini, e li trovo pieni di vecchi. Se chiedo come mai, per lo più mi rispondono che loro resistono e campano di pensioncine e accompagnamenti. Da noi è diverso, i soldi li investiamo nei giovani. Resti in posti disagiati, ti finanziamo – se fai quello che devi. Alla fine tutti ci guadagnano. I giovani si ingegnano e incrementano le entrate con artigianato, turismo o agricoltura specializzata. Siamo lo stato che, coltivando il bosco, ha meno disastri ambientali (incendi ed esondazioni da noi sono rari, fortunatamente).
Non credo che la Svizzera sia il paradiso terrestre : pensate che abbiamo avuto il suffragio universale solo dopo la seconda guerra mondiale, i nostri scandali di politici corrotti non ce li siamo fatti mancare, crediamo che i ticinesi siano dei terroni sfaticati, ma nonostante tutte le divisioni interne (la Lega, l’abbiamo inventa noi, Bossi ha copiato), quando abbiamo dovuto (per referendum) decidere se comprare aerei da caccia da difesa aumentando la benzina, la proposta ha avuto il 90 % dei voti.
Un’ultima cosa: dite di essere poveri e per ogni elezione o referendum spendete 800 milioni di €, noi votiamo anche per posta e credo che ci costi molto meno.
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