Un branco di incapaci

clip image000000002 Così mi sembrano questi governanti europei.

Discettano sulle libertà individuali e del mercato. Auspicano una maggior coesione europea. Invocano dalla comunità aiuti e provvidenze. Temono di essere coinvolti nelle derive degli altri.

Insomma fanno tanto fumo, ma arrosto non se ne vede.

Ora si attendono decisioni importanti e definitive. La montagna partorirà il solito topolino. I mercati torneranno sulle montagne russe e gli interessi, alla fine pagati con le tasse di tutti, schizzeranno all’insù.

È necessario tutto questo? No.

È una pagliacciata. Ragioniamo con un po’ di buon senso e vediamo come si potrebbe fare.

Quando ci si mette insieme (famiglia, società o qualsiasi altra forma associativa) per andare d’accordo bisogna che tutti contribuiscano in maniera uguale, così non ci saranno disparità decisionali.

Se vogliamo un’Europa giusta, chi ci mette i debiti, deve metterci anche un valore pari ai debiti, magari in partecipazioni statali, di aziende, beni demaniali, concessioni monetizzabili insomma. Questo succedeva nelle economie, magari più rozze, ma sicuramente più sane.

I fiorentini del ‘300 prestavano soldi a molti regnanti e si facevano dare le rendite di feudi, il monopolio sul commercio di beni particolari.

Dopo lo fecero i genovesi, i veneziani, i fiamminghi, gli ebrei, tutti quelli che avevano denaro da dare.

Allora è così complicato dire ai tedeschi: voi ci date una mano a pagare gli interessi e noi vi coinvolgiamo nella gestione delle nostre partecipate, così magari creiamo sinergie, aziende più grandi per affrontare i colossi extraeuropei, voi siete garantiti e tranquilli.

Naturalmente nelle esportazioni infracomunitarie troveremo un sistema compensativo, che stimoli la crescita dei paesi più arretrati, con il contributo dei più evoluti. Questo non è un meccanismo penalizzante, anzi è un sistema per abbattere differenze di consumi e tenere la domanda a livelli accettabili.

Pensate che parleranno di questo? No, faranno un sacco di chiacchiere, cercando di mascherare la singola necessità di salvare le banche nazionali piene di titoli a grande rischio.

Poi alla fine, ognuno a casa sua, dirà di avere vinto, e noi tutti, poco accorti, finiremo per crederci.

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