Tutti a casa!

Il crollo dei titoli di Stato, dopo aver travolto Silvio Berlusconi, non si è arrestato, come pensava qualche illuso. Tutti i nodi sono venuti al pettine, mettendo a nudo l’inettitudine di un’intera classe politica, irresponsabile, per non dire peggio e di una classe dirigente, compresi banchieri ed imprenditori, che ora grida al default, quando è stata complice quantomeno con il suo silenzio, del disastro. Come scritto più volte, il panico non serve, certo sarebbe ora di dire agli italiani la verità: cioè che abbiamo uno Stato troppo costoso ed un welfare che purtroppo non ci possiamo più permettere, che è vero che abbiamo molta ricchezza privata, ma i debiti dello Stato sono nostri e quindi dovranno pagarli i cittadini, anche quelli che non hanno contribuito a crearli. Non ci si può dimettere da italiani, anche se uno ne avrebbe una gran voglia. Cosa occorre fare? Semplicemente ciò che sta scritto nella famosa lettera della Bce, era una moral suasion, da domani sarà un ordine, soprattutto se dovremo ricorrere ad un prestito del Fondo Monetario. L’Italia non è insolvente, ma soffre di un grave problema di credibilità e conseguentemente di liquidità, se non si spezza la catena, l’insolvenza arriverà. Questa classe politica screditata ed irresponsabile, dovrebbe votare una dura stretta sulle pensioni, tagli alla sanità, al pubblico impiego, rendere più flessibile il mercato del lavoro, ridurre i costi della politica, insomma, tutto ciò che si è sempre rifiutata di fare. Forse i mercati, più che Napolitano, costringeranno tutti alla serietà, ma ne dubitiamo, ritenendo più probabile l’ennesimo furto con destrezza, cioè una bella stangata, sotto forma di patrimoniale, per calmare le acque e far girare ancora la giostra. Del resto Di Pietro e Vendola considerano le indicazioni della Bce, macelleria sociale, la Lega ha preso il posto del partito dei pensionati, Fini e Casini prendono i voti al sud, il Pdl è allo sbando ed il Pd è disponibile a lasciare che gli altri facciano le cose, ma anche a non fare nulla. Allora, se non si riesce a fare un governo politico serio, è meglio votare: se dobbiamo pagare il conto, perché quello tocca a tutti noi, avremo almeno la soddisfazioni di mandarne a casa qualcuno. Purtroppo mandarli a casa tutti è impossibile, anche se sarebbe utilissimo.

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