Troppa retorica pseudo-democratica

Ancora una volta in Italia, la politica fa quello che sa fare meglio – retorica – e così fanno gli italiani, sui social media e nei bar, ormai abituati a questo gioco di parole e pochi fatti. E’ il caso per esempio della vicenda dei migranti a cui non andavano bene i pasti, sulla quale non dovrebbero esserci grandi dibattiti. Ma che sia questo o quello, in Italia – e nella nostra provincia reggiana in particolare – regna sempre molta retorica pseudo-democratica.

Da poche settimane mi sono trasferito per lavoro a Singapore. Questa città-stato al contrario non è molto democratica, infatti è al 153esimo posto nel mondo per libertà d’ espressione. Inoltre vige la punizione corporale con oltre 2000 fustigazioni eseguite ogni anno per reati come droghe, rapina, abusi sessuali ma anche infrazioni le più veniali: per esempio, due giovani tedeschi, rei di aver imbrattato dei treni, si sono presi le loro belle frustate. Ma il reato per il quale vengono eseguite la maggioranza delle fustigazioni è proprio l’infrazione delle leggi sull’immigrazione.

Ecco, Singapore è uno Stato governato molto rigidamente ma certe volte un po’ meno di garantismo non è neanche troppo fuori luogo. La città è infatti sicurissima ad ogni ora del giorno e della notte. Le strade sono costellate di fiori e aiuole, il manto stradale è in perfette condizioni e vi sono continui lavori di manutenzione. La pubblica amministrazione risponde con un tempismo sorprendente. Tre giorni per rilasciare il visto, dieci minuti senza coda al Ministero del Lavoro per la carta d’identità, due giorni d’attesa per una risposta su un tema complesso, i contributi pensionistici, inviata via mail al Ministero delle Finanze.

Ma quello che fa riflettere è la tassazione. Con le varie detrazioni, su uno stipendio medio, si aggira intorno al 4-5%. Salendo verso un reddito intorno agli 80.000 euro si paga meno del 7%. Per arrivare oltre il 10% di tasse occorre percepire oltre 150.000 euro.

Bandiera_Italia_divisa Allora tutto questo significa che se non rubi e non fai retorica sui gay, sui migranti, sul family day, i preti, le donne o Berlusconi e la sua condotta privata, per coprire i furti di una classe dirigente disonesta e sprecona, significa che con il cinquanta e oltre per cento di tasse che succhi ai cittadini italiani, dovresti creare uno Stato perfetto, da far sembrare – al confronto – la Svizzera peggio del Mozambico.

Ecco, questo basterebbe. Che ognuno facesse il suo. Senza retorica e lavorando onestamente, cominciando magari dal fare chiarezza su quali rapporti esistono fra una classe politica e le organizzazioni criminali, invece che fare gare di solidarietà solo quando le ombre si allungano sui compagni di partito, ma sempre pronti alla presunzione di colpevolezza per gli altri. Basterebbe lavorare seriamente con un po’ di merito e trasparenza, senza dare le consulenze e gli appalti solo agli amici degli amici e soprattutto senza dare lezioni e patenti morali. Tutto questo andrebbe fatto prima che i cervelli, insieme ai capitali, se ne vadano verso altri luoghi dove prosperare. E pazienza se in quei luoghi usano la frusta e non hanno lo spessore morale di un ‘vero democratico’.

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