Tra i due litiganti il terzo…non gode

casini-monti-bersani-alfano 610x458Dovevano liberalizzare, invece hanno semplificato poco o niente, aumentato le tasse, messo patrimoniali sparse.

Va bene la riforma del lavoro, ma con disegno di legge, così c’è il tempo di dargli una sistematina in parlamento.

Chi non ha ancora capito cosa sta succedendo è Casini; dice di sì a tutto, ma rischia di trovarsi in mano solo un pugno di mosche.

Altro che Quirinale, i due fratelli maggiori cioè Pd e Pdl, hanno preso atto che qui sono tutti incazzati con loro, elettori in primis, e non parliamo degli imprenditori che li hanno appoggiati finora. Se uno dei due vince le prossime elezioni, l’altro si frantuma; la Pdl perché non è un partito da opposizione, specie ora che non c’è più il padrone. Il Pd perché rischia, al primo inciampo, di spaccarsi in due come una cozza.

Se fino agli anni ’80 la politica si faceva in Chiesa e a scuola (fin dal dopo guerra, la DC ha fatto tanti tipi di governi diversi, ma non ha mai mollato il ministero dell’istruzione), dagli anni ’80 la politica si è spostata in televisione; ora è l’era di internet e basta accendere Twitter per sbellicarsi dalle risate, leggendo gli sfottii quotidiani di cui sono bersaglio tutti i politici.

Prima di Monti il piano era di far fare il lavoro ‘sporco” al governo dei tecnici, così si prendevano loro la colpa e tornare subito dopo a governare; pare tuttavia, e i sondaggi lo testimoniano, che gli italiani abbiano capito perfettamente come funziona il famoso “spread” e chi è che ci ha portati in questa situazione.

Non sapendo da che parte arriverà il colpo, Pd e Pdl hanno pensato che, tutto sommato, è meglio una torta in due, che altro da soli. E, quatti quatti, stanno mandando avanti la riforma della legge elettorale; essendogli preclusa a priori la possibilità di vincere o quantomeno perdere dignitosamente, i nostri eroi vanno accanto alle regole.

E se un istante prima di far cadere l’utile Monti, votassero una bella legge elettorale con lo sbarramento al 10%? Replicare cioè con Casini, Bossi e Fini, quanto aveva già fatto il Pd con Rifondazione nel 2008. Certo, se il Pd vuole cambiare il sistema di voto in senso peggiorativo per un terzo polo, Casini va con la Pdl e viceversa se la minaccia dovesse arrivare dalla Pdl.

Ma se questi sono d’accordo, per Casini & C, è notte fonda.

Licio Gelli, trent’anni fa, aveva teorizzato che per controllare un paese, bastavano due persone, il capo della coalizione di governo ed il capo dell’opposizione. Ma se lui è di Arezzo, questi invece ci ricordano piuttosto i famosi ladri di Pisa, che di giorno litigavano e di notte andavano a rubare assieme.

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