Titoli esteri e sostanze nostrane

El Pais : Il Senato espelle Berlusconi dopo la sua condanna per frode fiscale

New York Times titola Berlusconi espulso dal Senato in Italia e Jim Yardley attacca così il suo articolo:

Dopo avere trascorso mesi costruendo ritardi procedurali o evocando il melodramma politico nella speranza di salvare se stesso, Silvio Berlusconi mercoledì non poteva più allontanare l’inevitabile: il Senato italiano lo ha clamorosamente spogliato del suo seggio parlamentare, un’espulsione drammatica e umiliante, anche se altri problemi potenziali lo attendono.

Le Monde e Le Figaro: Silvio Berlusconi decaduto dal suo seggio di senatore.

Süddeutsche Zeitung  – Frankfurter Allgemeine : il Senato italiano esclude Berlusconi

e parlando della Fiera del Libro: Per l’Italia berlusconizzata comincia a essere troppo tardi.

Alla Fiera di Francoforte il Padiglione italiano non attira più.

THE WALL STREET JOURNAL – FINANCIAL TIMES : Berlusconi perde il seggio al Senato.

Ovvero, citando il Guglielmo anglofono: tanto rumore per nulla.

E hanno ragione, la notizia era vecchia e solo la voglia di sangue ha inchiodato i nostri pennivendoli a fiumi di parole, scomodando addirittura la digestione di Vespa, che per ciò era nervosetto assai, e li si può  capire, tanti di loro hanno ancora un padre-padrone, ma ora come fanno, che ufficialmente é solo capo di un partito?

E nel bailamme dell’ovvio hanno bucato il punto nodale : nella politica italiana attuale il leader VERO é quello FUORI (non nel senso della sigla o della testa), ma dal parlamento. E l’equazione é semplice, se gli italiani odiano I politici, la cosa migliore é non esserlo, almeno non nel Parlamento. Silvio stavolta l’ha capita tardi, sennò avrebbe vinte le elezioni (che invece le ha vinte Grillo). Per una volta non ha saputo leggere la pancia del paese, eppure era facile. Ma ha rimediato alla grande : si é assicurato al centro con Alfano, si é fatto sbattere fuori (facendo il rompicoglioni al governo e il vecchio tordo c’é caduto) e quindi ora é un po’ più vergine e un po’ più  libero. Combatterà, e, se non lo fottono gli amici (la sua guardia pretoria) magari ce la farà, forse non del tutto, ma tanto da incasinare la partita ancora. Oppure cadrà sul campo dell’amore se é vero che si sposa e che la promessa si conceda, meglio consenta.