Sulla soglia del baratro

burroneAssad è un criminale. La Siria una dittatura. E delle peggiori, infatti il criminale non si perita di usare armi chimiche sui suoi concittadini e di sottoporli ad un regime di polizia poco rispettoso di qualsiasi diritto umano. Questo è come la penso.

Ma di qui ad urlare alle armi come fanno i paesi occidentali, ne corre. E non per pacifismo, ma per un conto semplice semplice, che i governanti dell’occidente pare non facciano.

Se l’intervento militare sarà tout court SENZA avere già chiaro in testa chi realmente comanderà dopo, allora siamo veramente ad un passo dalla catastrofe.

Lo dico a ragion veduta e dopo aver visto come sono finite la liberazione dell’Afghanistan, dell’Iraq, dell’Egitto, della Tunisia e della Libia.

In tutti questi paesi dove c’erano dei governi poco democratici e dove le elezioni erano una chimera, ora dopo l’intervento militare occidentale, le regolari elezioni democratiche hanno partorito dei governi islamici fondamentalisti.

Quindi dopo miliardi di aerei, elicotteri e armi di vario genere, abbiamo sostituito dei dittatori odiosi ma non coinvolti con il grande nemico (l’Iran) con qualcuno che invece lo vede come il faro della vera dottrina politica.

A suo tempo proteggemmo Khomeini dalla Savak (i servizi segreti dello scià Reza Palhavi) e inneggiammo al suo ritorno in patria, la dittatura era finita. No, era finita quella da operetta e cominciava quella vera e infatti qualche anno dopo armammo Saddam perché facesse guerra a Khomeini.

Un milione di morti e Khomeini ringraziò (aveva mandato al fronte tutti gli oppositori laici). Ringraziò anche Saddam che poteva, con le armi generosamente fornite, schiacciare la maggioranza sciita e i curdi e governare incontrastato, anzi, visto il piacere fatto all’occidente, pensò di annettersi anche il Kuwait.

Errore, diventò il pericolo mondiale numero uno e causò la prima guerra del golfo.

Papà Bush, intelligentemente lo bastonò, ma lo lasciò al potere. Il figlio, demente totale, lo spazzò via, con la balla, inglese, delle armi di distruzione di massa. Ma erano paesi lontani, ora invece stiamo per far nascere stati fondamentalisti intorno ad Israele.

E Israele sta diventando sempre più nervoso, anche perché la lobby del petrolio è dell’ovest e gli ebrei americani non hanno gran voce in capitolo. Il risultato sarà, se tutto procede come sembra, che le pietre dell’intifada diventeranno razzi sempre più potenti e che alla fine una qualche bombetta nucleare (israeliana o iraniana) finirà per cadere.

E questo quei quattro cretini occidentali che urlano alle armi, non riescono a prevederlo. D’altronde avevano capito poco anche in tutti i fatti succitati.

O meglio in tutti quei fatti c’era un politico che perdeva e un nuovo che, cavalcando l’onda dell’indignazione, si faceva eleggere. Interessi di bottega contro le nostre vite.

Ma questo ritornello a noi proprio non entra in testa. Ed allora verremo bocciati dalla storia, che di solito ormai miete a milioni.

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