Storie di un’Italia fuori dal mondo

Arte-e-provincialismo-povera-Italia-fuori-dal-mondo_h_partb Ok, le cose vanno meglio, c’è una ripresina, dopo anni di recessione, anche se l’EIAR renziana la sta facendo diventare una ripresona, con slogan calcistici,del tipo: supereremo la Germania. Nel frattempo i tedeschi si sono comprati Italcementi e tengono in piedi il polo motoristico bolognese: Ducati, Lamborghini. Neppure alla Francia spezzeremo le reni, per quanto messi male, si sono comprati i marchi del lusso: Gucci, Bulgari, Fendi, ecc…Poi la Parmalat, la Bnl, ora la Telecom e perfino la pasticceria Cova di Milano. Stiamo diventando i contoterzisti del mondo, forniamo pezzi a progetti e prodotti fatti da altri. Esportiamo molto, è vero, anche se si tratta di old economy, infatti siamo fuori da internet, biotecnologie, nanotecnologie, farmaceutica, chimica, intelligenze artificiali, droni, ecc..Abbiamo fatto una riforma della scuola, che nasce vecchia, come i docenti che vanno di ruolo senza un concorso, senza verifica delle loro capacità culturali e d’ insegnamento, per non parlare di attitudini psicologiche. La riforma valorizza musica e arte, cose giuste, ma a noi servono matematici, chimici, fisici, informatici, oltre a Santi, poeti e navigatori. Esportiamo molte intelligenze e competenze, è verosimile che per ogni immigrato che arriva in forma regolare, si fa per dire, se ne vadano tre italiani. Renzi , da Fazio,afferma che non sono tutti cervelli, vero, ma sono la meglio gioventù, si tratti di manager, programmatori, medici o camerieri, si tratta dei più intraprendenti, accettano il cambiamento a volte forte, mostrano spirito di adattamento, sanno le lingue e conoscono il loro lavoro, visto che vanno a giocare in un contesto più competitivo. Non se ne vanno solo i giovani, ma anche circa 600.000 pensionati, che cessano di consumare da noi e portano le pensioni fuori dal Bel Paese, esattamente come gli stranieri portano fuori i loro risparmi. Il mondo corre e noi stiamo fermi, certo arriva la riforma del  Senato, ma una grande riforma sarebbe che tutti gli uffici pubblici fossero aperti al pubblico di sabato e i dipendenti sapessero dare servizi celeri e risposte chiare, ora ad esempio le Prefetture sono aperte al martedì e giovedì dalle 9,30 alle 12, un orario fantastico per i dipendenti, impossibile per chi lavora, ma chi deve andare in Prefettura? Non lo sappiamo, certo se servono, qualcuno ci andrà.  Viviamo in un Paese “fuori” di testa, che sta rischiando di uscire dal resto del mondo, Renzi punta molto sull’Africa, forse perchè è l’unico continente dove sono disposti ad ascoltarlo, o forse perchè ha capito che il nostro futuro è diventare la Svizzera dell’Africa. Del resto, con la Capitale corrotta, non si può avere che una Nazione infetta. Puntiamo sull’Africa perchè ha il nostro livello di inefficienza e corruzione. Poi ci sarebbe il tema della sicurezza e del diritto. Citerò solo un fatto di cronaca. Un italo-albanese di 22 anni, lunedì 12 gennaio,di quest’anno, ruba una Alfa 159 a Ferrara. Qualche ora dopo, a Bologna, non si ferma all’alt dei carabinieri, che lo inseguono fino a quando non si schianta contro un marciapiede. Rifiuta di sottoporsi all’alcol test e in tasca gli trovano della cocaina per uso personale. Scoprono che non ha la patente (nel senso che non l’ha mai presa, non che l’aveva dimenticata a casa) e che ha precedenti per furto, rapina, evasione e spaccio. Lo arrestano. In tribunale, alle 12 e 55 di martedì 13 gennaio, a seguito della richiesta avanzata dal suo legale, il giudice decide di rimetterlo in libertà in attesa del processo. L’italo-albanese, 35 minuti dopo essere uscito dal tribunale, rapina un negozio di abbigliamento in centro storico. Non so come funzioni altrove, ma da noi siamo al paradosso che lo Stato non ti difende dalla delinquenza, ma se reagisci, devi difenderti dallo Stato. Ok le cose vanno meglio, ma  purtroppo chi si accontenta, non gode.

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