Secondo il dizionario della lingua italiana, la definizione di Terremoto è la seguente: Serie di movimenti di una parte della superficie terrestre, originati da fenomeni tettonici o vulcanici; sulla crosta terrestre si manifestano come scosse di varia intensità e durata, determinando un profondo sconvolgimento delle zone interessate.
C’è anche chi nella definizione aggiunge: I terremoti vengono spesso definiti come catastrofi naturali.
Movimenti della superficie terrestre, scosse, sconvolgimento, catastrofe naturale.
Un terremoto è tutto questo.. poi ci sono le Persone. Le persone con le loro storie, le loro vite, i loro sentimenti. Le persone che vedono tutto quello che hanno costruito distruggersi in pochi secondi. Lecrime e abbracci. I pompieri, la protezione civile, i sindaci.. Una forte necessità di stringersi l’un l’altro per affrontare insieme una cosa più grande di noi. Una cosa che ci rende del tutto impotenti e miseramente piccoli. Una cosa che non si controlla, non si sa quando arriva, non si sa quanto dura e non si sa quando finisce e se finisce.
Fondamentalmente è questo il motivo per cui TUTTI coloro dotati di buon senso chiedono di EVITARE la Manifestazione del 2 giugno. Scusate se siamo indignati per così poco… Rinunciare alle Frecce Tricolori e promettere una cerimonia più sobria, questa volta, non basta.
MA IL PROBLEMA E’ UN ALTRO:
il problema non è fare o non fare una manifestazione come quella del 2 giugno. Il problema è DOVE viene speso il denaro.
In una situazione come questa, dove i danni ammontano a cifre spaventose, sarebbe per logica consigliabile agire secondo il criterio della PRIORITA’.
ECCO: PRIORITA’
Definizione di priorità: Anteriorità, precedenza nel tempo rispetto ad altri o altro; diritto di precedenza che qualcosa ha per la sua importanza o urgenza.
L’esempio riportato sul dizionario è proprio questo: dare priorità ai bisogni dei più poveri.
Credo che la PRIORITA’ non sia la manifestazione del 2 giugno, bensì rimettere in piedi delle case, far ripartire i settori di lavoro fortemente danneggiati, sistemare e mettere in sicurezza gli stabilimenti e dare la possibilità a 15.000 sfollati di tornare a una vita normale.
Tornare a una vita normale. Una responsabilità che tutti dobbiamo prenderci. Un inno al Buon Senso.
Adesso Penso Fermamente che anche la parola “INDIGNAZIONE” non sia sufficiente a spiegare ciò che provo.
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