Specchio delle mie brame

arton169 Non é la favola, ma la realtà di troppo mondo. Che allo specchio non si vede, ma che vuole solo che (almeno) lui confermi che davanti ha la più bella del reame. E se lo specchio smentisce é uno specchio bugiardo, e il mondo é sbagliato. In questa chiave e in quest’ottica ragiona la stragrande maggioranza del cosiddetto mondo dei privilegiati. Quelli che hanno avuto la possibilità di un’istruzione, di un reddito più che decente, che hanno consumato materie prime e perone, logorando la terra e i loro simili. Quelli che oggi sono in crisi e allora a mentire é lo specchio. Loro sono i giusti, i belli, i puri. Loro che oggi sono (ma appena un pochettino) messi male, che hanno paura, ma non idee, che vogliono tutto, tranne fare delle scelte. Loro che non riescono a leggere un libro in una settimana, un articolo di giornale sino in fondo, che “partecipano” come Napalm 51, sparando cazzate e sentendosi forti perché branco. Che non difendono le loro idee (o quelle che dicono di avere), quelli che se cambiano (Brexit) subito dopo si pentono, perché non avevano capito bene. Quelli che vogliono uscire, indipendentemente da dove. Che vogliono dare uno scrollone al ramo (e magari ci sono seduti sopra). Come i loro bisnonni (o nonni) che tornati dalla prima guerra mondiale, scoprirono che non servivano a niente tranne a farsi ammazzare al fronte. Perché le fabbriche giravano, le campagne erano coltivate e nessuno se li filava. Loro, gli eroi. E si affidarono a parolai, agli ismi, che li riportarono in un’altra guerra, questa sí peggiore, perché fatta soprattutto contro chi restava a casa. Ma economicamente “utile” perché alla fine loro, i sopravvissuti, furono utili e instradati verso la ricchezza, il consumo che poi diventò consumismo. Con tutti i connessi: distruzione della comunicazione sociale che diventò di massa (nel senso che uno parlava in televisione e milioni, da soli, lo ascoltavano SENZA diritto di replica). Distruzione del territorio, distruzione degli spazi per i bambini, distruzione delle campagne. Costruzione di città alienanti, palazzi alienanti. Società alienanti. Che finirono per indebolire, per rendere fragile e allora tante toppe (che erano peggio di quello che ci stava sotto). Prima fu il buonismo, poi il politically corect. Un mondo di bugie. Il mondo dello specchio delle mie brame

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