Chi?
Io! Io che sono sempre andato a votare, io che ho pagato tasse, che ho aperto una partita IVA, che mi fermo ad ascoltare quelli che mettono banchetti in piazza, io che vado in internet e polemizzo sui blog, io che ho firmato decine di leggi popolari.
Io che solo oggi mi accorgo di non aver firmato qualche legge popolare utile, veramente utile, solo perché nessuno l’ha mai proposta.
Quale? Una ad esempio che limita gli stipendi dei politici che ci rappresentano a 5.000 euro netti, senza altre prebende, rimborsi, tranne che nei trasporti, al minimo della tariffa del mezzo.
Una che limita gli stipendi della pubblica amministrazione (magistratura, sindaci e presidenti di enti) equiparandoli a quelli dei politici (vedi sopra).
Una che accorpa consigli di amministrazione in banche e società di servizio ad uno solo per ogni nome (una banca,un consiglio), anche qui equiparazione degli stipendi e non si possono fare delibere in cui si manlevano gli amministratori dalle operazioni intraprese (vedi alla voce Profumo).
Una che contempla la responsabilità civile per TUTTI i dipendenti dello Stato e li obbliga a contribuire PERSONALMENTE (sullo stipendio) per non meno del 10%.
Una che comporta l’obbligo di scontare la pena per tutti i dipendenti pubblici condannati per reati inerenti la loro funzione, ma la condanna, senza condizionale, scontata non ai servizi sociali o agli arresti domiciliari, ma in una galera italiana, quale essa sia.
Pensate che sia giustizialismo, che sia sete di vendetta? No è un’operazione necessaria in un Paese sull’orlo della bancarotta, in cui però i politici continuano a guadagnare cifre indecenti (e i tagli sempre rimandati alla legislatura successiva, ma le patrimoniali invece no, quelle sono sempre necessarie nell’immediato) e dove la corruzione cresce esponenzialmente con la labilità della rielezione, dove le leggi retroattive valgono solo quando riguarda i somari come me.