Società e Stato: alleanza liberale oltre la crisi

E’ il titolo dell’incontro che sarà organizzato con il movimento Tea Party Italia a Reggio Emilia, sabato 14 gennaio 2012 alle ore 10, presso l’Hotel Europa, in Viale Olimpia 2. Durante l’incontro si parlerà di quanto si abbia bisogno, per superare la crisi, della supremazia della Società sullo Stato, di quanto indispensabile sia una nuova alleanza liberale fra Stato e Società che metta al centro la persona. Questa sarebbe la vera rivoluzione liberale del XXI Secolo. Uno Stato civile, a ben vedere, si fonda su un sistema fiscale equo e solidale. In base ai principi di solidarietà e rappresentanza che la rendono possibile ed applicabile, la tassazione presuppone la privazione di una fetta importante di libertà personale per una libertà e una dignità più grande, quella della Società. Se la tassazione rende meno liberi, si assiste al fallimento dello Stato, e con esso alla negazione della persona e allo svilimento della Società. Se ne parlerà in compagnia di: Giancarlo Pagliarini, già Ministro delle Finanze, di cui pubblichiamo di seguito un intervento del 1998, ancora attualissimo. Davide Giacalone, giornalista di Libero, Chiara Battistoni, esperta del sistema federale elvetico, Dario Caselli di Finanza&Lambrusco.

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Spesso durante i dibattiti pubblici , quando si parla di federalismo e sussidiarietà, a un bel momento c’é sempre il giovane arrabbiato , oppure l’ anziano che ne ha viste di tutti i colori, ma che ha ancora la forza di sognare e la voglia di cambiare, oppure la madre preoccupata o rassegnata, che domandano ai relatori, al pubblico e prima di tutto a sé stessi : ” Ma come è possibile che la gente continua a non capire queste cose. Come è possibile che i nostri concittadini continuano a sostenere, tramite il loro voto, un certo modo di fare partito e politica che non fa altro che tassare per opprimere la società civile, in barba al principio di solidarietà che fonda la tassazione “. E come si fa a rispondere a queste accorate domande? Me lo chiedo anch’io mille volte al giorno. Vorrei tanto che i miei concittadini fossero più informati, consapevoli, responsabili e meno indifferenti. Se lo fossero probabilmente i partiti si scioglierebbe il giorno dopo e i Politici (quelli con la P maiuscola) tornerebbero, felici come delle pasque , al loro lavoro, perché i Politici con la P maiuscola fanno un mestiere diverso dalla politica. Perché se ci fossero dei cittadini consapevoli la nostra rivoluzione liberale sarebbe bella e fatta . Il nostro diventerebbe un paese civile , competitivo e ben organizzato. I cittadini sarebbero liberi e rispettati , e allora nella società non ci sarebbe più bisogno dei partiti e dei politici. A ben vedere, ogni città e ogni territorio ha i suoi problemi particolari, ma nessuno riesce a risolverli completamente ed efficientemente perché tutti i soldi delle tasse prelevate a livello locale dalla gente vanno allo Stato, che se li tiene, li gestisce , e restituisce delle briciole alla Società . E che vuole continuare a “vendere” alla Società in regime di monopolio servizi sempre più da terzo mondo. Ho detto che il problema é la disinformazione, la mancanza di consapevolezza e l’ indifferenza. Come facciamo a far capire queste cose alla gente? Come facciamo a svegliare e rendere più consapevole la società civile? Spesso i media di queste cose non ci lasciano parlare . Ci provi la Società, dunque: prendete – voi lettori – ispirazione da questo intervento, fatelo girare, fatelo leggere e discutetene. Discutetene con quelli che votano per lo Stato contro la Società, come con quelli che pensano di ottenere una significativa inversione dei flussi fiscali alleandosi proprio con i partiti che sostengono la macchina burocratica a discapito della libertà e della dignità della Società. La rivoluzione liberale è, prima di tutto, fatto culturale. Parlarne e sensibilizzare è certamente il primo passo per attuarla.

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