Uno dei ritornelli più gettonati dagli economisti sciolti (quelli che hanno la sciolta) è il nostro vivere e convivere con l’euro.
A loro dire se non ci fossimo saremmo liberi e felici.
Ora vorrei che “pacatamente e serenamente” (Crozza o Marzullo scegliete voi) invece di dare i numeri facessimo due conti.
Si dice : se non ci fosse l’euro potremmo svalutare e diventeremmo competitivi. Ora gli indiani hanno svalutato del 35%, noi potremmo fare di più, svalutare del 50%. Avremmo i seguenti risultati :
1 visto che la mano d’opera incide mediamente per un 30% sul costo del prodotto, i nostri prodotti costerebbero il 15% in meno (mooolto positivo)
2 uscendo dall’euro i tassi di interesse bancario per le aziende aumenterebbe di non meno del 10% sul costo totale (mooolto negativo)
3 ergo avremmo un risparmio reale sul costo del prodotto del 5%, se razionalizzassimo i trasporti e la burocrazia, se adeguassimo i pagamenti a quelli dell’Europa, risparmieremmo molto di più
4 ma questo (punto precedente) è niente, infatti tutti i debiti che lo stato ha verso emittenti non italiani dovrebbe rimborsarli in euro, solo i debiti verso gli italiani, aziende e singoli, potrebbero essere rimborsati in lire, e quindi la capitalizzazione delle aziende e delle famiglie sarebbe immediatamente dimezzata, che tradotto vuol dire che chi fosse interessato a comprare ditte o proprietà italiane le pagherebbe la metà
5 ora veniamo ai consumi degli stipendiati e dei pensionati(che come abbiamo visto avrebbero dimezzati i loro capitali mobiliari ed immobiliari). Questi signori pagherebbero i prodotti di produzione non nazionale il doppio, tradotto un iphone gli costerebbe uno stipendio mensile, e i prodotti nazionali gli costerebbero il 70% in più. Tradotto i consumi crollerebbero e l’autarchia fascista (i più giovani si informino) si potrebbe considerare un periodo di vacche grasse. Un’auto di media cilindrata costerebbe circa 35 stipendi, un litro di benzina venti minuti di lavoro che vuol dire un pieno 2 GIORNATE di LAVORO. I farmaci roba da contrabbando.
Tutte queste cose quelli che ci raccontano di svalutazioni e panacee facili, le sanno benissimo, ma la voglia di imbrogliare i discorsi, confondere le idee, fare i fenomeni, è troppa e poi serve per dare sempre la colpa agli altri.
Sì perché gli stessi vi dicono anche che è tutta colpa del cambio scandaloso euro/lira, con riferimento al marco tedesco, anche questa è una bufala e lo dico non io ma i numeri. Dalla svalutazione del ’92 il punto più alto del marco nel cambio con la lira è stato 1275 (lire per marco). il minimo è stato 800 (lire per marco). Il cambio di entrata nel serpente monetario è stato di 990 (lire per marco). Visto gli interessi che pagavamo noi e quelli che pagavano i tedeschi il cambio d’entrata è stato normale, si poteva fare meglio ? Forse sì si poteva contrattare un 5-10% in più (vista la fame di capitali tedeschi che stavano riconvertendo la Germania dell’est in paese occidentale). Tutto lì. Anche noi avremmo potuto convertire il sud in un paese europeo, ma abbiamo perso il treno. Abbiamo continuato a fare le cicale, ad arretrare il paese, a dividerlo, tutti contro tutti, per un voto in più, per un seggio in più, per un legge “utile” e intanto diventavamo deboli e aggredibili e sempre più permeabili a tutte le balle che ci raccontavano e che continuano a raccontarci. Il tempo delle favole finisce a quattro anni, guardate la vostra carta di identità e se ne avete una vuol dire che quel tempo è finito.
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