Anni fa è stato il diario cult di decine di milioni di italiani. E forse ha intaccato la capacità mnemonica dei medesimi, solo così si può spiegare certi personaggi che oggi possono dire il contrario di quanto affermato ieri.
Se rimaniamo poi alla memoria politica degli italiani, il danno è stato devastante. Chiunque può dire ieri e smentire oggi, nessuno fa una piega e il tutto si risolve sul voto per appartenenza “parrocchiale”e mi scuso con la chiesa per l’apparentamento verbale.
Le idee non contano niente, chi dovrebbe diffonderle (TV e giornali) chiosa, ma per lo più, adatta alla voce del padrone (vecchia etichetta di dischi, e non a caso, come i dischi quelli –i giornalisti- ripetono all’infinito la stessa canzone). Si può spiegare solo a questa maniera la permanenza ventennale di Berlusconi in politica, con promesse, fanfeluche e disastri sul piano pratico (questi però lui, gentiluomo, li attribuisce ai suoi alleati/traditori). Lo stesso vale per Bossi e successori, che lo avranno (avuto ?) duro (facevano politica o concorrenza a Siffredi Rocco ?), ma poi sul piano dei danè hanno fatto peggio di Carlo in Francia (stecca Montedison, condannati, diamanti africani, condannati, rimborsi elettorali allegri, condannati, apparentamenti con la ndrangheta all’Expò, indagati in via di condanna, ecc…). Anche Grillo si piazza bene, pencola tra Resistenza e antisemitismo, tra democrazia allargata sul web e sfanculamento delle decisioni del web (sul colloquio con Letta e Renzi, sulla condanna dei “suoi” senatori, ecc…). Nella sinistra, dal rosa al rosso acceso, più che mancanza di memoria si può parlare di mantra. Ripetono sempre le stesse cose, non smettono mai e quindi non passano MAI alla fase “labora” (secondo il motto benedettino ora et labora).
Loro con il labora si riempiono la bocca, ma non ci si stancano le braccia. Guardate i sindacalisti, chi (rara avis) ha fatto qualche ora di lavoro manuale, oggi non saprebbe montare una lampadina, gli altri hanno tutto chiaro sull’organizzazione ipotetica di tutto, poi però non si dimettono mai, non vanno nemmeno in cassa integrazione (eh già, se calano i posti di lavoro, perché non calano i sindacalisti di professione?), parlano di lavoro giovanile, ma guardate i capoccia : tutti da cinquanta in su. Gli altri, i cespugli, tutta confusione, ma ben radicata nello Stato e nelle università. Intellighenzia pura, quasi puro spirito : impalpabili. L’esempio massimo è stato Monti : è riuscito a perdere la partita quando dava lui le carte e poteva scegliere le sue e quelle degli altri. Non ha perso però le prebende, lì è stato irremovibile : ha voluto il posto di senatore a vita. Mi dica, professore, per la motivazione “pro bono mereri” ?
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