Crepet non mi piace granchè, mi è sempre parso un banal diffusore, l’invitato ideale per programmi di larga diffusione e basso approfondimento.
L’altra sera l’ho visto dalla cariatide Lilly Gruber e in un sussulto di coraggio ha affermato,ma forse solo per la presenza della cariatide pigra, Massimo Cacciari, che le categorie destra e sinistra sono morte sicuramente dai tempi di Bad Godesberg e che oggi al massimo si può parlare di conservatori e progressisti.
Non ha però aggiunto, ed è grave, che queste due categorie hanno pari dignità, e comunque che la dignità è quella degli uomini.
Ha invece correttamente informato che nella confusione di Destra-Sinistra, troviamo progressisti di destra e conservatori di sinistra. Dei primi non ne vedo molti, ma dei secondi ce ne sono folle, sennò perché la sinistra sarebbe così minimal ?
E il divertente di questa sinistra è che un suo uomo cosiddetto di destra (Renzi) ha portato il PD dentro il PSE (Partito Socialista Europeo), per l’occasione diventato PSDE (Social Democratico). Tutti gli altri soloni della sinistra italiana, da D’Alema a Bersani, tremebondi per gli alleati interni ex democristiani, stavano in un gruppo proprio tra il PSE e il PPE.
Meno divertente è stato vedere la sinistra dura e pura al convegno tenutosi a Roma per la presentazione di XXXXXX, ultima loro speranza : durante il discorso dal sonno incombente a quello invadente, al momento delle fotografie sorrisi a tutta dentiera. Ultimo appunto : l’unico a salutare col pugno chiuso è stato il greco, i nostri no, non si sa mai.
Sono i nostri, normalmente sapienti, circa SEMPRE e DA SEMPRE incrostati nel tessuto ben retribuito dello stato, sono professori universitari, presidenti di enti a carico pubblico, giornalisti di giornali non letti, ma lautamente finanziati, scrittori di libri da mille copie e però sempre pubblicati, comparse, retribuite, delle trasmissioni televisive. Insomma sono cagnetti da salotto, descamisados da passerella, becchini di quella sinistra che non si decidono mai a seppellire, perché finchè la fanno vivere, gli dà pane e companatico.
Se non ci se ne disfa, il paese andrà sempre più a fondo. Lo stesso vale per quelli di destra, una destra che continua a fare il saluto fascista (l’ultima versione è quella berlusconiana, una via di mezzo : saluta a palmo aperto, senza estendere e senza muovere la mano, un richiamo evidente, ma smentibile), che lancia slogan beceri, che non rottama i suoi dejà vù d’antan (La Russa) e che come intellettualità di destra produce solo anticomunismo.
Siamo rimasti indietro nella storia e per questo il paese muore, copiare modelli filosofici e comportamentali non aiuta a crescere, ti pone nei vagoni di coda dei treni che arrivano sempre in ritardo.
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