Immaginate il premier Berlusconi in una serata romana, a cena nei quartieri ebraici, in compagnia di esponenti dell’alta finanza italiana per farsi finanziare la campagna elettorale? Posto che il Cavaliere non ne avrebbe bisogno, sarebbe immediatamente intercettato, processato con rito abbreviato e condannato (dati gli esiti dell’ultimo referendum). Pensare che pochi giorni fa Obama ha fatto esattamente la stessa cosa a Manhattan, con lo stesso fine dichiarato, in compagnia dei falchi della finanza americana, incassando qualcosa come 2,4 milioni di dollari, dopo aver per mesi sferrato attacchi mediatici senza esclusione di colpi ai suoi commensali sovventori, ritenuti dal Presidente i principali responsabili della crisi finanziaria negli USA.
Sono quindi gli americani a essere troppo americani o certi italiani ad essere troppo ipocriti e giustizialisti? Come spesso accade, la verità e la virtù stanno nel mezzo. Di fronte a certi accadimenti, la memoria va al testamento politico del compianto presidente Cossiga, ove si affronta il tema degli aracana imperii della politica, nell’era del gossip e degli scandali. Sono, gli aracana imperii, i segreti del potere “di cui nessuno sospetta più l’esistenza, un fatto singolare questo. Perché l’epoca sarà pure mutata, ma la natura umana è sempre la stessa…..Negarne l’esistenza non vuol dire fare un buon servizio alla morale: vuol dire solo negare l’essenza della politica, che, come scrisse quasi duemila anni fa lo storico e senatore romano Tacito negli Annales, effettivamente risiede negli arcana imperii. Cioè in quelle tecniche di governo non ortodosse funzionali alla conservazione del potere e/o dell’interesse superiore dello Stato. Regole eterne, perché la politica continuerà sempre ad avere a che fare con il potere e la vanità: forze che muovono i passi degli uomini e, dunque, anche quelli dei politici. Che sono uomini come gli altri, solo un po’ più “spinti” poiché più degli altri gravati dal peso di superiori responsabilità e costantemente accompagnati dallo spettro della sconfitta e della morte. Sono uomini portati al’estremo, i politici….Occorre pertanto tirar fuori i politici, e con essi la Politica, dal frullatore televisivo…. Occorre afferrare il senso e accettare l’ineluttabilità degli arcana imperii, avendo magari l’accortezza di non svelarli mai del tutto per non rischiare che la luce bruci quel che è fatto per l’ombra”. Considerazioni e citazioni illuminate, ancor più valide quando la morale cui fa riferimento il Presidente Picconatore viene rimpiazzata dal moralismo, tipico di certa casta politica e culturale italiana. La realtà ci dice che le lobby sono strumento degli arcana imperii: muovono il mondo politico, nell’interesse superiore degli stati e dei popoli. E’ un fatto di natura, ineluttabile, quello delle relazioni che muovono la gente comune come i potenti ed i poteri del mondo. Questo fatto, per puro e semplice giusnaturalismo, ha bisogno di essere normato e regolamentato, per evitare che queste relazioni finiscano per servire interessi personalistici, anziché essere funzionali all’interesse collettivo. Scandalizzarsi non serve, essere ipocriti non aiuta. Si prenda atto della evidenza e si agisca, come hanno fatto da tempo i paesi a democrazia più avanzata. Si sa: l’Italia è il paese della P2 e di Gladio (come Cossiga sapeva bene), è terreno fertile per il para-stato e per l’anti-stato, sia per ragioni storiche che culturali, oltre che politiche, of course. Non è dunque impresa semplice, ma bisogna avere coraggio ed essere liberi dalle ancore del passato. E’ sì doveroso impedire che certe relazioni occulte e pericolose ledano l’interesse pubblico, come è sacrosanto intercettare e punire i reati, senza fare sconti. Ma è altrettanto indispensabile impedire che i poteri dello Stato Italiano siano sovvertiti e tritati nel frullatore mediatico e giustizialista. Non lasciamo quindi che il Grande Fratello ammazzi per sempre gli arcana imperii, è in gioco l’interesse dello Stato ma, soprattutto, il destino del Popolo Italiano.
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