Sarkozy. Napoleone in sedicesimo

Da quando si è messo in testa di diventare il nuovo Napoleone d’Europa, facendo da spalla alla imperatrice Elisabetta dei nostri giorni, non passa giorno che non ci regali pillole di saggezza e maestranza. Completamente assorbito dalle rogne di casa, non lesina sforzi per dare il suo prezioso contributo e le sue utili lezioni anche fuori confine, dal vecchio continente al continente nero, anche adesso che ai numerosi impegni politici si aggiungono quelli famigliari. E’ uomo saputo, sia in fatto di politica che di economia che di strategia bellica, eccelle persino in agraria. Le finanze della sua terra sono infatti piene di grano italiano e di gramigna greca, ma lui continua a confondere il grano con la gramigna, forse perché un po’ di quella gramigna l’ha seminata lui in giro per l’Europa, tanto vale fare di tutta l’erba un fascio. Sa bene che i conti dei cugini d’oltralpe sono meglio dei suoi, ma quando parla fa finta, non così bene, di non saperlo. E che dire della sua capacità di comprendere i meccanismi politici ed istituzionali? Continua ad accusare il suo adorabile cuginetto mascarato di cattiveria ed astio nei suoi confronti, perché l’altro cugino testardo non vuol lasciare spazio al suo fratello buono nella fortezza di Francoforte. Il cuginetto mascarato ha provato in tutti i modi a fargli capire che ha fatto il possibile e che nulla può di più a riguardo, lui lo sa ma non vuole saperne, è arrabbiato, non fa altro che aizzare Elisabetta contro i suoi poveri cuginetti. Che, detta poi come va detta, non stanno certamente bene, ma nemmeno così male, come Napoleone ed Elisabetta vogliono far credere al mondo: hanno tanto grano e pochissima gramigna nei loro campi, vendono fuori di più di quel che comprano da fuori, gestiscono in casa i propri debiti senza indebitarsi con cugini ed altri parenti invadenti, adesso iniziano anche ad essere più oculati con la carta di credito popolare. Se si fanno bene i conti sapendoli fare, si scopre che i cugini poveri e sfortunati sono molto più agiati e dotati di quelli forti e belli all’apparenza. Dice invece ai suoi fidi giornalisti in patria, lui, di aver salvato l’Europa dalla catastrofe, ispirato dalla musa Elisabetta, perché dopo quegli pseudo-europei dei Greci sarebbe toccata ai giamburrasca italiani. Non gli credono neppure in casa, forse la vera catastrofe accadde nel 2007, vedremo se la “sua” gente continuerà a scommettere su un cavallo perdente, che ultimamente appare un po’ zoppo ed alquanto imbizzarrito. Visti i danni causati nel vecchio continente quanto in quello nero, farebbe bene a dedicarsi finalmente ai guai di casa, ed ai suoi problemi, visto che fuori ne ha creati parecchi e che forse potrebbe mancare poco alla sua uscita di scena. Chissà cosa avrà poi così tanto da ridere sui palchi di Bruxelles, se fosse triste apparirebbe almeno più coerente e consapevole della sua situazione. Ma lui fa così perchè i panni sporchi li lava in casa, tant’è che non appare così spavaldo e sorridente quando lo si vede in tv dentro i suoi confini, lì il popolo conosce bene le sue gesta, fa bene a darsi un tono sommesso, misto di pathos e seriosità. Saggezza napoleonica, peccato che il cinema come la politica non sono il suo forte.

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