Salvini straparla, ma gli oppositori sono i baroni dell’ipocrisia

 Non si può negare che Salvini sia il ministro degli Interni più dichiarante della storia, se la sua capacità di agire sarà pari a quella che ha nel dichiarare, verrà ricordato nei secoli. Come il miglior Berlusconi, ogni giorno detta l’agenda politica e i titoli dei giornali sparando raffiche di proposte e costringe l’opposizione ad inseguirlo. Dovrebbe annegare nelle sue stesse parole, invece sale nei sondaggi e nei consensi, forse perché solleva problemi reali, che l’ipocrisia buonista della sinistra aveva negato per anni. Ha cominciato con i migranti, bloccando la nave Acquarius e cercando di espellere le navi delle Ong, per ora questa è l’unica decisione presa. Viene giudicato un “cattivo” insensibile al destino di donne e bambini, eppure la sua posizione piace, come è possibile? A sinistra negano che ci sia un’emergenza immigrazione, grazie a Minniti gli sbarchi si sono ridotti, è una posizione ipocrita, il popolo vede l’effetto somma, il problema non sono le decine di migliaia che arrivano ora, ma il fatto che si sommano alle centinaia di migliaia che già abbiamo, il tutto costa per difetto 5 mld di euro all’anno. Insomma il costo di una modifica soft della Fornero o di un abbassamento light della tassazione alle imprese o più del doppio della spesa attuale, per il reddito di inclusione. Dice la sinistra che non si possono fare tutte e tre le cose, giusto, ma siccome non hanno detto quale farebbero, nel mentre si incazzano gli appartenenti a tutte e tre le platee. Si può non condividere la linea di Salvini, la Chiesa lo fa, ma bisognerebbe avere il coraggio di essere coerenti, cioè dire che si accolgono tutti. Invece il Pd ha fatto le cose di Salvini, non ha bloccato i porti alle navi delle Ong, solo perché Delrio non era d’accordo con Minniti. Per il resto la pietà si ferma davanti ai campi profughi libici. Salvini dice: aiutiamoli a casa loro, il Pd ha fatto in modo di aiutare le tribù libiche a tenerli a casa loro. Come fan tutti in Europa, vedi i soldi alla Turchia. Dopo decenni di politically correct, le periferie sono diventate sempre più sofferenti e mentre ci si occupava dello straniero, del lontano, il prossimo si impoveriva e il prossimo, nel senso di vicino, era italiano.  Non urleremo prima gli italiani, che poi dobbiamo capire che vuol dire, ma non si può negare che i diritti sociali e costituzionali sono arretrati, compreso il diritto alla salute, dove ormai si paga per non morire nell’attesa. Per non parlare del lavoro, dove le forme di flessibilità spinte dal turbo capitalismo e sposate dalla sinistra, hanno portato molte paghe a 5 euro l’ora. Ora il Pd chiede al nuovo governo di realizzare le promesse elettorali, dopo aver detto che sono irrealizzabili, perché mancano i soldi. Vero, ma se il denaro manca e il Paese è sfasciato, la colpa è anche di chi lo ha governato dal 2011 ad oggi, cioè il Pd. Il colmo dell’ipocrisia si tocca quando chiedono l’abolizione della Bossi-Fini, loro che in 7 anni non hanno neppure discusso di cambiarla. Allora è chiaro perché sale il consenso a Salvini. Chi lo vota sarà pure un disperato, come scrivono i benpensanti, ma i disperati non sono stupidi, sanno che forse Salvini non gli darà nulla, ma non sarà meno di quello che hanno in tasca oggi.

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