Diciamo in primis che la “banda” Carminati nasce dal terreno concimato dall’intreccio tra destra malavitosa, pezzi di servizi e di polizia, legati a doppio filo alla politica e alla burocrazia, che ascende al potere “legale” con la giunta Alemanno, che nomina amministratori e consulenti i “picchiatori” degli anni di piombo, peraltro riciclatisi come uomini di malaffare. Detto questo, non possiamo dimenticare che Roma è stata governata da Alemanno solo cinque anni e che prima di lui è stato un lungo elenco di giunte di sinistra, da Argan, fino a Rutelli e Veltroni, e che questa Roma malavitosa è sempre esistita e ha prosperato. Come hanno prosperato i “palazzinari” romani: dai Caltagirone, ai Bonifazi, ai Mezzaroma e via cantando, cosi come ha prosperato Cerroni dagli anni ’60, il re della monnezza romana.
Per questo non regge la tesi della sinistra che afferma si tratti di alcune mele marce. Mariuoli alla Mario Chiesa che vivono in un ambiente sano, poi mani pulite ha dimostrato che era l’ambiente ad essere marcio e la Capitale è putrefatta. La corruzione è così diffusa, che ci sono tangenti da mille euro, roba da accattoni. Aldilà delle responsabilità che dovranno essere verificate per tutti, ad ora abbiamo ascoltato un mare di intercettazioni dove potrebbero nascondersi un mucchio di corbellerie e millanterie, rimane il fatto che la responsabilità politica resta in capo alla destra ex missina e al Pd. E non solo di questo si tratta: a leggere gli atti usciti, si incontrano più esponenti del Pd coinvolti a vario titolo, che mendicanti nelle stazioni romane. In principio fu Marianna Madia a dire che alle primarie del Pd aveva visto in azione vere e proprie associazioni a delinquere e l’indagato on. Di Stefano si era lamentato in modo vibrante e ricattatorio, per lo stesso motivo e del resto i rom avevano scoperto nelle primarie per i parlamentari, una vera passione per il PD. Due dei deputati eletti, Micaela Campana e Umberto Marroni, sono ripetutamente citati nelle intercettazioni, la Campana manda a Buzzi baci via sms e si giustifica, dicendo che lo fa con tutti, sarà…Risultano inoltre a vario titolo indagati o citati o conoscenti del Buzzi: Daniele Ozzino assessore comunale alla casa,Mirko Coratti, presidente del consiglio comunale, Eugenio Patanè presidente della commissione cultura regionale,Luca Odevaine, vice-capo di gabinetto di Veltroni, capo della polizia provinciale con Zingaretti, Pedetti, presidente della commissione casa, Carlini, ex consigliere Atac.
Sono ampiamente citati: Nieri Luigi vice sindaco di Marino, Stella Mattia capo di gabinetto di Marino, una collaboratrice dell’assessorato casa Brigidina, candidata alle primarie Pd, che pare ottenga dal Buzzi l’assunzione della figlia, che, visti i tempi, è peggio di una tangente. Poi ci sono quelli delle photo opportunity con Buzzi, ovviamente inconsapevoli: il ministro Poletti a cena col gotha della destra romana, la deputata europea Bonafè, il sindaco Marino, omaggiato di un contributo di 30.000 legalmente registrati, ma pur sempre donati. Qui mi fermo per stanchezza e anche un po’ di disgusto, anche se sulla Capitale marcia torneremo. Come si vede, se anche fossero compagni che sbagliano o mele marce, sono pur sempre un po’ troppe e temiamo non sia finita qui. Per questo bisognerebbe avere la decenza politica di azzerare tutto e tornare al voto, altrimenti le parole di Renzi; rottamazione, cambiare verso e simili, saranno solo la carta nuova in cui si impacchetta la vecchia politica.
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