Rete e palle

201303291203573691 laura-boldrini 650x447Da quando l’esimia Presidente della Camera è stata insultata sul web e se ne è lamentata, si è aperto un dibattito peloso sul controllo della rete.

Molti dicono che certe cose non sono tollerabili, magari gli stessi che hanno sghignazzato quando hanno visto maltrattare i loro nemici politici. Altri pigolano che la libertà deve essere totale.

Troppi non hanno ancora capito cosa è la rete. E la comunicazione. E gli effetti della censura.

Prima del web, la rete esisteva: si chiamava scrittura e voce, e scritti “condannabili” su volantini e muri se ne sono visti a bizzeffe, alcuni sono diventati storici (le scritte della resistenza contro i fascisti) e canzoni o slogan se ne sono sentiti tantissimi.

Non erano, per il tempo, politically correct, l’uomo nella sua evoluzione non lo è MAI stato.

Ma la voglia dell’uomo-potere di censurare, proibire è sempre stata fortissima. Io sono nato quando un buon terzo dei libri che rappresentavano la grande letteratura mondiale erano all’indice (per i più giovani : la lettura era vietata dalla chiesa cattolica). I graffitari che “sporcavano” i muri delle città ora vengono venduti nelle più importanti gallerie d’arte del mondo.

Anche a me girano se scrivono forza… sui marmi di una chiesa, ma è lo scotto da pagare per i divieti e l’ignoranza. I primi sono la peste del ventesimo secolo. Le cose da vietare sono poche, Dio ne mise dieci e si fermò lì.

Noi con le leggi abbiamo articolato un po’ di più, ma più leggi fai, più casini crei, e scappatoie alle leggi stesse.

Gli italiani dovrebbero saperlo bene: abbiamo più leggi di tutto il resto del mondo messo insieme, ma qui non funziona niente, proprio per eccesso di leggi. I divieti, le proibizioni sono un di più che ha sempre solo fatto ingrassare gli avvocati e la malavita. L’ignoranza è figlia dell’educazione, degli educatori e della famiglia.

Se noi abbiamo come figlio uno sgorbio che sicuramente è bello a mamma sua, non per questo dobbiamo imporlo come il nuovo George Clooney, se tra gli insegnanti il metodo di giudizio è la comprensione psico-sociologica dello studente e non la preparazione, se dalla scuola escono persone che scrivono squola e non sanno neppure la tabellina del 10 allora è possibile che troviamo dei cretini che sporcano con delle bombolette spray le cattedrali per scrivere “Betty ti amo” mentre magari la suddetta si trastulla con uno meno cazzone.

Quindi non si può da sinistra invocare la droga libera e il web controllato e da destra pretendere il web libero in Cina e controllato in casa. Coglioni che facevano apprezzamenti pesanti a signorine piacenti ce ne sono sempre stati, e non ho mai sentito nessuno chiedere il porto d’armi per difendersi dalla stupidità. Ma guarda un po’ : stupidità e web e Boldrini e censura.

Perché la Boldrini, quando ha visto sul web Battiato dire troie, non si è documentata del e sul contesto dell’affermazione? Aveva il web che la poteva soccorrere e avrebbe evitato una presa che pare un grosso atto di stupidità. Ci pensi, e come lei tanti altri prima di partire per le crociate. Se ne leggono la storia vedranno molti soprusi e solo interessi di bottega contrabbandati ai soliti poveri gonzi come atti di fede.

Vogliono essere anche loro sopraffattori, bottegai e contrabbandieri?

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