Responsabilità civile dei magistrati: la casta si oppone

3863489701Il Consiglio Superiore della Magistratura sta progressivamente venendo a meno al suo ruolo di autogoverno, per assumere quello di organo rappresentativo della casta corporativa dei magistrati. A conferma di ciò il recente documento approvato a maggioranza dal Plenum del CSM nel quale si erige un muro contro la responsabilità civile dei magistrati.

Tutto ciò per contrastare un emendamento alla legge comunitaria che modifica la responsabilità civile dei magistrati. In quasi tutti i Paesi dell’Unione Europea è prevista, nell’ordinamento nazionale, la responsabilità civile dei magistrati.

Solo in Italia persiste una situazione anomala, che rasenta l’impunità dei magistrati stessi.

In Italia, sulla responsabilità civile dei magistrati si è svolto, nel 1987, un referendum: 21 milioni di cittadini votarono per la responsabilità civile dei magistrati, sull’onda del caso Tortora, un clamoroso errore giudiziario.

Non si capisce, d’altronde, perché la responsabilità civile debba valere per altre categorie professionali, come quella dei medici-chirurghi e non per i magistrati.

Il 13 aprile 1988 il Parlamento italiano approvò una Legge in materia, la n° 117, ma successivamente venne svuotata di efficacia, a seguito di accordi politici trasversali: accordi che videro come protagonisti il Pci e la Dc.

Artefice della Legge 117, in materia di responsabilità civile dei giudici, fu Giuliano Vassalli, giurista equilibrato e saggio.

Bisogna dunque partire da questa esperienza storica per evitare di incorrere negli errori del passato.

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