I sostenitori del SI al referendum, alias gli esponenti del Partito Democratico di fede renziana, hanno in bocca in questi ultimi tempi di campagna elettorale soltanto il mantra del cambiamento. Cambiamento se vince il SI, conservazione della situazione, negativa, se vince il NO, Può darsi che molti italiani credendo a questo assioma, votino SI, anche impauriti dalle previsioni che il giorno successivo all’esito del referendum, in caso di vittoria del NO, scoppierebbe il diluvio universale e non avremmo nemmeno un’arca su cui salvare due esseri per ogni specie. C’è da dire che a conforto di questa ipotesi catastrofista si sono schierate le principali banche d’affari internazionali, le agenzie di rating , Confindustria e compagnia cantante, come il Financial Times che evoca l’apocalisse, predicendo addirittura il fallimento di otto banche italiane!. Allora sento puzza di strinato, troppi interessi delle lobby, che hanno deciso di fare su questa vicenda probabilmente l’ultima speculazione e il Premier è l’uomo giusto che gliela consente. Dove sarebbe il cambiamento tanto decantato? Nel modo di agire ad esempio del Governatore De Luca, al quale sono stati affidati centinaia di milioni di euro della sanità campana, proprio in questi giorni, in cambio della sua abilità a fare del clientelismo il principale metodo di governo, per ottenere il SI al referendum? Quando poco tempo fa al sindaco Marino avevano chiuso tutti i rubinetti, per poterlo far fuori, in quanto non renziano allineato, poi perseguitato a causa degli scontrini rimborsati, quando quelli del Premier, nella precedente veste di sindaco di Firenze, non sono mai saltati fuori? Per non parlare delle polemiche sull’affitto della casa del responsabile comunicazione dei 5 Stelle, Rocco Casalino, pagato con i rimborsi, mentre quello offerto a Renzi a Firenze da Marco Carrai, suo sodale e beneficiario di diversi incarichi pubblici, è passato in cavalleria? O la concessione di benefici a pioggia dell’ultimo minuto, da parte del governo, agli statali, ai giovani che compiono diciotto anni entro la fine dell’anno, ai pensionati, non sono forse simili al metodo di Achille Lauro, di passata memoria? E la presa della Bastiglia, pardon della Rai, con la defenestrazione dal TG 3 della Berlinguer, affinchè non lasciasse troppo spazio alle ragioni del NO degli esponenti della minoranza PD, non sono un metodo già visto e avversato all’epoca dei governi Berlusconi? Dove sarebbe il cambiamento, nell’avere come compagno di viaggio Denis Verdini, che quando stava col Cavaliere, la sinistra non esitava ad accusarlo di ogni probabile reato, mentre ora sono tutti garantisti? No signori, a me questo cambiamento non piace e se anche il SI propone di diminuire i senatori, non mi convince abbastanza, perché i 5 Stelle hanno proposto qualcosa di meglio: dimezzare a tutti i parlamentari lo stipendio e la maggioranza ha detto no. Allora mi viene voglia di tenermi la Costituzione più bella del mondo, per dare anche al Premier un segnale che non credo più alle sue bugie, ai sotterfugi e ai suoi metodi clientelari che non portano proprio a nessun vero cambiamento in Italia.
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