Renzi e il metodo machiavellico

wbresize Tutti i commentatori politici sono concordi nell’affermare che Renzi ha fatto un capolavoro nel proporre Mattarella Presidente, operazione perfettamente riuscita. La considerazione del premier è salita notevolmente, poiché poco meno di due anni fa, Bersani era uscito sconfitto da quell’avventura, e ti credo, erano stati i renziani dentro al PD a giubilare Prodi! C’’è stato un gran dibattito sul fatto che il premier abbia ordito un tranello a Berlusconi, al quale avrebbe promesso di eleggere un Presidente condiviso. Il Pd nega che ci fosse un patto e quindi l’incapacità di condividere è stata tutta dell’ex Cavaliere, il quale, avendo un peso politico molto ridimensionato, non ha saputo cogliere l’occasione di mettere il cappello sulla manovra vincente di Renzi. Vero, non vero, a me, casalinga (fortunatamente non disperata), vengono da fare considerazioni diverse sulll’azione politica che evidentemente comporta cambi repentini di strategia, comportamenti non coerenti con le dichiarazioni, veloci incursioni per cercare alleanze tra coloro che poco prima si erano mostrati nemici. A me,”donna qualunque”, sembra che Renzi, dallo” stai sereno” rivolto a Letta, di non lontana memoria, al fatto di essere diventato contemporaneamente capo del governo e del maggior partito italiano, il che comporta uno smisurato potere nelle sue mani (come in un recente passato il Berlusca), oltre a non essere passato dalle urne, per verificarne il consenso popolare, dicevo, tutto questo non piace. E’ vero che gli eventi sono accaduti nel momento di maggior crisi economica del Paese, per cui l’azione di un governo decisionista e non immobile era necessaria, ma il metodo della presa di potere di Renzi, così come la quotidiana incursione mediatica per propagandare il suo operato, non sono nelle mie corde. Poi però mi vengono in mente frasi di antica memoria, ad esempio del Machiavelli, concittadino del premier ”Nelle azioni di tutti gli uomini e massime de’ Principi si guarda al fine. I mezzi saranno sempre indicati onorevoli e da ciascuno lodati.” O più recenti come” La politica è sangue, sudore e m.”. di Rino Formica. Allora forse siamo ingenui se crediamo alla favola che la politica sia un’arte nobile tesa soltanto a produrre il bene comune. Oggi , per giustificare i comportamenti veloci ma spregiudicati del premier voglio sposare la frase “Il fine giustifica i mezzi”. La speranza almeno è che il fine sia il miglioramento di un Paese in grande sofferenza, che ha bisogno di essere rivoltato come un calzino, e se ciò avverrà, accetteremo anche i mezzi di Renzi .

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