Renzi ai raggi X

eedbee2ed7eda77bb9ee1000e8917ff6UN LIBRO SU RENZI,COMANDA A FIRENZE, MA METTE SOPRATTUTTO IL BECCO A ROMA

Matteo Renzi somiglia tanto a Silvio Berlusconi.

Hanno provato a dirlo in tanti, con il sindaco fiorentino che non rigetta (anzi rivendica) la volontà di andare a stanare gli elettori di centrodestra.

Ora, a legare i due personaggi ci ha pensato, citando fatti e circostanze, il giornalista fiorentino Duccio Tronci nel suo libro Chi comanda Firenze, quarto episodio (dopo Napoli, Torino, Milano e prima di Roma….quando Reggio Emilia ?) dell’inchiesta seriale di Castelvecchi RX sui poteri che stanno dietro ( e dentro ) le nostre città.

Fra i due le analogie sono davvero tante: la capacità comunicativa, certo. Ma anche sui contenuti, secondo l’autore, Renzi ha mostrato per molti aspetti più vincinanza al cetrodestra che al centrosinistra. L’accostamento è esploso a partire dalla ormai famigerata «merenda di Arcore».

Da quel momento più volte si sono rincorse voci su un possibile cambio di campo da parte di Renzi, a partire dal giallo rivelato nel giugno 2012 dal settimanale l’Espresso su un piano messo a punto da Denis Verdini e Marcello Dell’Utri per creare una lista nazionale che si allei con Matteo Renzi per lanciarlo come premier e vincere le elezioni sotto il simbolo de «La Rosa tricolore». Renzi, come si fa notare nel libro, già da sindaco aveva strizzato l’occhio al centrodestra, non mancando di elargire poltrone a uomini vicini a quell’area politica, identificati come personaggi più vicini a lui nel raggiungimento degli obiettivi politici prefissati. E, ancor prima, riscuotendo la simpatia dei berluscones in occasione delle primarie per la corsa a Palazzo Vecchio.

Sono state poi quelle per la candidatura a premier a far emergere di nuovo il feeling: nel lungo periodo della campagna elettorale, Renzi ha incassato l’endorsement di molti big del Pdl. Adesso pare che il nostro sindaco “rottamatore “ abbia scelto il semi-presidenzialismo, sicuramente per fare un dispetto alla Bindi, ma anche per avere una sponda, al momento giusto, non si sa mai, con i vari Prodi, Veltroni e, udite, udite…con D’Alema, che sulla “ via di damasco “ pare si siano convertiti alle tesi di Alfano – Quagliariello. Forse nella speranza, che possa toccare a loro nelle presidenziali future prossime, se per qualsiasi ragione il Cavaliere dovesse essere fuori gioco ! Come Dell’Utri, che ha detto: «Renzi mi piace, non vado in casa d’altri a votare alle primarie ma è un gigante nel panorama politico di oggi, una persona giusta per questi tempi».

E ancora: «Alle politiche, se non ci fosse Berlusconi, Renzi lo voterei assolutamente». Ma non è tutto. Renzi raccoglie consensi anche tra esponenti di tutto rispetto dell’altro sesso. «Se vince le primarie lo bacio», aveva detto una berlusconiana doc come Daniela Santanchè. «Alle primarie voterei Renzi perché è un giovane e mi sembra doveroso. Io sono a sostegno dei giovani», aveva aggiunto Nicole Minetti. Iva Zanicchi, di par suo dice: «Ha una grande personalità, è un bravo sindaco, sa parlare alla gente ed è anche un bell’ometto. Questo è un grandissimo guaio, a pelle mi piace molto però non tradirei mai Berlusconi per Renzi. Per ora».

Oltre all’accostamento tra il Rottamatore e il Cavaliere, Chi comanda Firenze racconta alcuni aspetti controversi dell ‘Amministrazione Renzi. Come le campagne (secondo Tronci) montate sul patrimonio artistico, in primis quella per la realizzazione della facciata della basilica di San Lorenzo, progetto commissionato a Michelangelo ma mai completato.

Azioni che nel libro vengono descritte come di grande impatto mediatico, ma senza alcuna applicazione pratica. La domanda, che però viene spontanea ,a noi persone comuni, è dove trova il tempo l’ineffabile Matteo per fare tutto questo, forse è dappertutto come…lo Spirito Santo.

Beh, per i tanti amici che hanno fatto la corsa per mandare avanti i Comitati per Renzi, qualche delusione e rammarico è da mettere in conto. O no ?

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