Regionali in Emilia

 Ancora pochi giorni e poi domenica si terranno le prime elezioni clandestine per il rinnovo del Consiglio regionale dell’Emilia Romagna. La campagna elettorale non esiste, con l’eccezione dell’attivismo di Salvini, che traina la Lega, a proposito è ancora Nord? Per il resto dominano i manifesti dei candidati Pd, in lotta per le preferenze, probabilmente sono gli unici che hanno soldi da spendere. La corsa è condotta dal duo renziano  Rossi-Soncini, giovani, belli e senza significative esperienze lavorative, esattamente come il premier. Ottavia vuole una regione semplice e pulita e perbacco, ha ragione, la nostra regione è burocratica, clientelare e anche un po’ sporca e indagata, solo bisogna spiegare alla giovane che lei è candidata con il partito responsabile di tutto ciò. Insomma,Ottavia ci fa sapere che il suo partito domina da sempre una regione burocratica e moralmente sporca, dove i giornalisti sono delle teste di minchia, a sentire il capogruppo Monari e supponiamo che i cittadini siano degli idioti, sempre secondo il metro Monari.

Ottavia dice che taglierà  del 20% i dirigenti: lo stile Renzi dell’annuncite ha fatto scuola. Benissimo, sono così tanti che alcuni dirigono se stessi, ma sono il pilastro di un sistema di governo, che prevede ad esempio 50 consigli di amministrazione in una partecipata come Hera, con 250 amministratori e un Ad che prende quasi 500.000 euro di salario, dopo aver portato i debiti da 150 mln di euro ad oltre tre miliardi. Il fatto che sia un pupillo di Prodi è ovviamente un caso, nella patria della meritocrazia, ma forse Ottavia tutto questo non lo sa. Ad ogni buon conto ci troveremo, dopo la vittoria del Pd, tutti al portico di Ottavia, che non abbiamo capito se sia il noto ristorante romano, o il porticato di casa sua, a festeggiare l’elezione, un ottimo stipendio e un lavoro tranquillo vicino a casa, con buona pace di chi si sbatte  in giro per il mondo, quando bastava frequentare una  corrente del Pd.