Passata la tempesta degli arresti dell’indagine Aemilia, a Reggio è tornato il sereno. Il processo scorre tranquillo, i “presunti” mafiosi sono alla sbarra come unici colpevoli, non un politico, non un colletto bianco, come abbiano avuto i permessi è un mistero e tale temiamo resterà. Si vocifera di altre indagini, per il momento tutto tace e temiamo che il silenzio durerà ancora a lungo, forse non esistono neppure altre indagini. A Brescello, comune sciolto per mafia, non ci sono indagati, allora perchè lo hanno sciolto, se non ci sono responsabilità politiche e amministrative? Responsabilità in vigilando, si dirà, allora dovrebbe valere anche per Reggio, comunque sono state aperte indagini, temiamo approderanno a fatti minori. Da noi non vengono sanzionate neppure le responsabilità oggettive, ci sarà pure responsabilità anche nell’aver lasciato prosperare le mafie, senza accorgersi di nulla? Passata la tempesta, odo cantori far festa e per i giornali cittadini è arrivata la normalizzazione. La Gazzetta è tornata più tranquilla, dopo un periodo di giustizialismo, il direttore è cambiato e il potere respira, anche la giornalista Pignedoli del Carlino è stata promossa a Roma, ci mancheranno i suoi scoop, ma le auguriamo buona fortuna. Del resto a Roma sono riusciti a far diventare renziano anche il quotidiano Libero e persino Feltri. Magie del Verdini, non sarà in maggioranza, ma è di grande aiuto. Il Pd, dopo anni di forcaiolismo è diventato garantista, così non si corrono rischi. Le Fiere sono fallite, le società partecipate presentano bilanci non floridi, le cooperative falliscono come i grani di un rosario: Muratori Reggiolo, Orion, Coop 7, Cormo, di Ccpl non abbiamo notizie Unieco è ferita, speriamo in modo non mortale, ma i perdenti posto di lavoro forse la vedono più nera. I prestiti soci evaporano, ma tutto tace. Per fortuna c’è il referendum, così potremo inscenare una bella battaglia politica, mentre chi deve fare i suoi affari, compreso Berlusconi, può stare sereno. In fondo cosa conta se l’economia soffre, se le banche licenziano o tagliano gli stipendi ai dipendenti, a causa delle sofferenze, quando puoi iscriverti ad un comitato referendario, pieno di bella gente, che posta su Facebook foto di splendidi viaggi e che è passata da Silvio a Matteo senza scomporsi, del resto lo stile non è acqua. Chi è senza stile sono quelli dell’ Anpi che vogliono espellere chi vota Sì al referendum, applicano il centralismo democratico, non hanno capito che ora il centralismo è dolce, pervasivo, invece di salamelle, gestisce poltrone, consulenze, denaro. Volevo iscrivermi all’Anpi, ma è meglio che attenda di decidere come votare sul referendum. Poi sono tentato anch’io per una volta, di stare in compagnia di chi vince, perchè un’idea è soltanto un’astrazione, se potessi mangiare un’idea, avrei fatto la mia rivoluzione. Una prebenda è una cosa solida che ti porta nel mondo dei furbi, di quelli che hanno vinto, di quelli che vivono bene. La quiete è tale che non si parla più neppure del processo Aemilia, si chiama normalizzazione. In fondo tutti vogliamo essere normali, avere meno pensieri e più business. Ripensandoci, il pensiero unico non è male, perchè è un omogeneizzato dentro cui c’è Marx( poco)e Toniolo, Togliatti e De Gasperi, Berlinguer e Moro, Andreotti e Mancini, in particolare in Calabria Cuffaro e Orlando e allora, vieni avanti perchè, Sì! C’è posto anche per te.
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