Dopo quattro anni si è conclusa una delle due indagini che coinvolgono dipendenti del Comune di Reggio e quindi il Comune stesso, l’altra riguarda la grande maggioranza dei dirigenti comunali, 18, e se non andiamo errati è ancora più vecchia. Pure questa riguarda un gruppo di dirigenti comunali e un politico, anche se a Reggio dirigenti e amministratori pubblici vengono sovente dalla politica o per meglio dire, dal Pd. Insomma, la porta girevole ruota a velocità supersonica. Come sempre il sindaco Vecchi, dietro anodini comunicati, ribadisce fiducia nella magistratura e negli indagati, infatti gli indagati sono rimasti al loro posto, vedremo se accadrà qualcosa, in caso di rinvio a giudizio. Peccato che per gli avversari politici, la richiesta di abbandono dell’incarico scatti dall’avviso di garanzia, ma a Reggio è normale, visto che come denuncia il consigliere 5 Stelle, Aguzzoli, il Pd è il Marchese del Grillo, lui è lui e i cittadini non sono nulla. Le opposizioni si sono mostrate garantiste e la cosa è giusta, come è inutile chiedere un consiglio comunale per discutere l’argomento, non è una commissione d’ inchiesta, finirebbe in un’inutile caciara, anche se una interpellanza al sindaco perché esca dall’armadio si poteva fare. A questo punto però alcune cose si possono dire: è positivo che dopo che molte inchieste non sono mai nate, neppure in seguito ad esposti, questa si sia svolta, è dubbio che ne vedremo la fine, passerà un po’ di tempo prima dell’eventuale convalida dei rinvii a giudizio e l’orologio delle prescrizioni corre veloce. Ovviamente la prescrizione, quando riguarda esponenti della sinistra è un diritto, se usata dai loro avversari, una schifezza, ma così va il mondo nella Reggio del Marchese del Grillo. Detto che non dobbiamo processare nessuno, visto che non sappiamo neppure se lo farà la magistratura, possiamo però dire che questa chiusura di indagine non fa dimenticare il silenzio e la mancanza di indagini in seguito alla informativa dei carabinieri sulle infiltrazioni mafiose a Reggio. Quella è una questione che non si può annegare nel silenzio, non può restare senza risposta la domanda che ripetiamo: chi ha dato appalti, permessi edificatori e cambi di destinazioni d’uso agli imprenditori coinvolti nel processo Aemilia? Né si può essere timidi nel dire che se la maggioranza dei dirigenti risulta oggetto di indagini, abbiamo un problema, che è quello di fare un po’ di chiarezza, magari spiegando, come ricorda la consigliera Rubertelli, perchè i segretari comunali scappino così velocemente da Reggio. Se ci sarà un dibattito giudiziario, sarebbe utile fossero ascoltati. E’ sicuramente un problema quando diventano dirigenti apicali quasi esclusivamente esponenti del Pd, provenienti dall’esperienza politica, vedi Gandolfi, Battini, Magnani, Rinaldi, Gasparini, ecc… Manco la scuola del Pd fosse la Bocconi! Su questa occupazione della cosa pubblica da parte di un partito, forse le opposizioni potevano mostrarsi più decise, facendo nomi e cognomi, qui il garantismo non c’entra, c’entrano l’etica e la trasparenza, non tutto ciò che è legalmente lecito è giusto, specie in un Paese dove la meritocrazia è una bestemmia. Dove sono i moralisti di giornata, quelli del politicamente corretto, quelli che chi vuole regole certe è un po’ fascista, quelli che se dici che l’immigrazione non è solo una risorsa, ma anche un serio problema, sei molto razzista e sempre un po’ fascista? Quelli che siamo tutti sardine e seminiamo solo amore, mentre gli altri seminano solo odio e restano pure un po’ fascisti e molto razzisti? Semplice, sono nel Palazzo del Marchese del Grillo.
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