Giunta di Reggio Emilia, la coop sei tu

Sala-Tricolore-grande Leggendo i nomi della giunta Vecchi, o meglio il toto-assessori, viene in mente una frase della presidente di Legacoop, Simona Caselli: i rapporti delle coop con la politica sono sporadici. Il sindaco è consulente delle coop, mondo da cui provengono gli assessori all’urbanistica, al welfare, all’istruzione, all’ambiente, dunque la giunta si potrebbe tenere presso la sede di Legacoop. Un’altra cosa colpisce, come funzioni a meraviglia quello che definii, in un mio articolo del 2005, il sistema delle porte girevoli: il nuovo assessore all’urbanistica viene da Studio Alfa e al suo posto va l’ex segretario del Pd Roberto Ferrari e come direttore del Comune si pensa ad Azio Sezzi, già direttore dell’Api, allora associazione di area. Diciamo subito che Sezzi è persona di valore e che alcuni assessori, come Notari e la Montanari, non sono inferiori ai loro predecessori. Dei cooperatori sappiamo poco, ma devono confrontarsi col nulla rappresentato da Ugo Ferrari e Juna Sassi in Giovanelli. Degli altri teniamo relativamente conto. Le correnti sono tutte rappresentate, Notari e Maramotti sono in quota a Delrio, ma la presenza cattolica è scomparsa, del resto non si poteva avere la Dc a Roma e anche a Reggio. Meglio, un equivoco in meno, il successo di Renzi ha trascinato alla vittoria gli eredi del Pci, si è così chiusa l’anomalia di questi dieci anni. Non conosciamo Vecchi, ma vista la giunta, pensiamo che con la dovuta prudenza, i ritratti di Delrio verranno smontati, come Graziano fece con quelli della Spaggiari. Certo, visto il suo ruolo, qualche prezzo andrà pagato, ma i posti di sottogoverno non mancano né a Reggio, né a Roma. Non è cambiato molto, del resto i reggiani hanno scelto e vuol dire che è giusto così. Le uniche cose cambiate rispetto al passato, sono il tempo e il denaro, del primo ne abbiamo ancor meno che del secondo.

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