Anziché colpire l’inefficienza del sistema assicurativo, saranno varate norme assurde come costringere l’agente di una compagnia a presentare offerte dei concorrenti. Ne abbiamo parlato con il dottor Luigi Severi, broker assicurativo. Dottor Severi siamo nell’imminenza dell’approvazione di una legge sulle liberalizzazioni che rivolterà come un calzino alcuni assetti fondanti di professioni e servizi legati alla vita quotidiana dei cittadini italiani e delle loro famiglie.
Qualcosa di questa legge riguarderà anche il mondo assicurativo. Che opinione s’è fatto delle nuove norme in corso d’approvazione?
Alcuni aspetti andranno direttamente a vantaggio delle compagnie di assicurazione; si pensi alla possibilità di richiedere il risarcimento per un danno fisico solo in presenza di un dato documentato: sostanzialmente vuol dire escludere per i cittadini e per gli avvocati che di solito li assistono la possibilità di avere un risarcimento per il cosiddetto “colpo di frusta”.
Il famoso “mi fa male la testa” e nessuno può dimostrare se l’affermazione è vera o truffaldina…
Esatto; se non c’è una documentazione clinica che attesti il danno, le compagnie non saranno più tenute a risarcire sulla base di sole affermazioni delle vittime dei sinistri.
La novità parrebbe positiva…
Fatta in questo modo, secondo l’opinione degli avvocati e di chi tutela i diritti dei cittadini, la norma è troppo drastica e non permette meccanismi di compensazione attraverso altri sistemi che si potevano trovare. Purtroppo non esiste nel caso di un colpo di frusta la possibilità di documentare un danno anche con una tac, peraltro è pacifico che quando uno viene tamponato un colpo di frusta lo subisca molto facilmente.
Anche sulle polizze ci sono novità?
Altri provvedimenti vorrebbero favorire per il consumatore finale l’ottenimento di offerte più interessanti dal punto di vista economico, ma in realtà produrranno un effetto contrario. Il fatto di considerare omogenei i costi delle Rc auto in tutta Italia porterà ad avere dei prezzi leggermente più bassi nelle zone con più sinistri – grandi città e Centro-sud Italia – ma ci sarà un grosso aumento per le fasce di assicurati in città medie del Nord, dove potrebbero esserci anche aumenti del 50% del prezzo delle polizze.
Perché le assicurazioni dovranno “fare media”…
Esatto: in realtà l’assicurato che è stato virtuoso fino ad oggi si troverà per norma di legge a dover spendere di più.
Il provvedimento sui risarcimenti di cui parlavamo prima non sarà sufficiente a mettere al riparo le compagnie dalle truffe che subiscono, permettendo così di calare complessivamente i costi delle polizze fino a compensare questa sperequazione geografica?
Perché le assicurazioni possano vedere da quella norma un beneficio statistico dovranno passare due o tre anni, quindi in realtà intanto le polizze andranno su, penalizzando soprattutto coloro che oggi pagano meno.
Cos’altro prevede la legge in corso d’approvazione?
Il fatto che ogni assicuratore debba presentare tre preventivi per ogni offerta di Rc auto. Questo comprime il ruolo che l’agente classico riveste nella propria società, per la quale è di fatto un rappresentante, deve quindi privilegiarla in qualche modo e deve riuscire a vendere le sue di polizze, per vedersi retribuito dall’azienda. Quelle degli altri che ora sarà obbligato a presentare non le può vendere.
Allora cosa succederà?
Temo si genereranno conseguenze che faranno risultare incomparabili i parametri delle polizze, i livelli di garanzie, gli effettivi riflessi sui costi. Come si può obbligare qualcuno a presentare preventivi di prodotti che non può vendere?
In effetti a rigor di logica almeno per un profano un obbligo del genere dovrebbe valere solo per agenti plurimandatari…
In realtà il decreto liberalizzazioni con maxi-emendamento presentato al Senato sconta i conflitti e le rendite di posizione delle categorie, s’è cercato di salvare capra e cavoli. Nelle prime bozze era prevista la possibilità per l’assicuratore di proporre tre preventivi, ma già in sede di decreto le Compagnie hanno ottenuto che si potessero presentare tre “offerte”; poi in sede di emendamento sono riuscite a ottenere che si presentassero ulteriori benefici, limitando ad esempio le sanzioni, ma soprattutto non contribuendo nella maniera più assoluta ad avere immediatamente un risparmio. Nasceranno da subito problemi per gli assicuratori e per gli assicurati. Sostanzialmente si può dire che l’intenzione è buona, alcune cose ci sono, ma nel complesso per quel che riguarda le assicurazioni c’è ancora molto da fare.
In quale direzione invece varrebbe allora la pena di procedere dovendo intervenire su queste tematiche? Voi cosa vi sareste aspettati da un Governo tecnico?
Che ci fossero norme più severe rispetto ai sinistri come in parte aveva fatto il decreto Bersani alcuni anni fa: bisogna obbligare le compagnie a liquidare i risarcimenti in tempi più rapidi per abbreviare il contenzioso limitandone i costi e per dare la possibilità all’assicurato di avere risposte certe. Purtroppo ciò è di idfficile realizzazione perchè le compagnie sono delle società strutturate in modo non funzionale ai processi interni che devono assolvere: hanno la direzione generale, gli uffici che decidono che rischi assumere, ma strutture centrali molto semplici di gestione dei contratti, dei sinistri. In realtà sono costituite soprattutto di agenzie che sono società a loro volta, non investono in personale, mantengono strutture molto leggere anche perchè per loro un sinistro liquidato in tempi rapidi ha un impatto finanziario negativo. Insomma le norme dovevano incidere sull’efficienza delle Compagnie di Assicurazione, non sulla vischiosità presunta della rete distributiva.