Prima di rispondere, pensateci bene. Se dite Roma dite la verità, ma dite anche Alemanno e quindi assunzioni singolari, neve blocca città, sprechi e prebende facili. Ora poi dite anche ospedali da ultimo mondo, con la presupponenza per cui nessuno si dimette, anzi si fanno distinguo. Questa è l’immagine che diamo agli altri, quelli che poi dovrebbero credere che lo spread sia normale e chi amministra i nostri soldi (ora un po’ anche degli altri) sia diverso da quelli greci. Allora siamo sicuri della risposta? O meglio è conveniente rispondere Roma? E se vogliamo rimanere alla storia patria, che fare? Facile: nell’economia reale, un’azienda che va male chiude e per chiudere viene commissariata. Nella realtà noi diamo un contributo extra a Roma Capitale e i conti non tornano mai.
Non sono tornati con Rutelli, non sono tornati con Veltroni, non tornano con Alemanno. Quindi se i romani vogliono continuare a eleggere sindaci, paghino loro i conti.
Se no se la mettano via e Monti commissioni quel carrozzone significativo della gestione dei soldi pubblici. Sarebbe un bell’esempio, apprezzato non solo da chi paga tasse e non riceve servizi, ma anche dai mercati (come va tanto di moda dire), perché capirebbero che facciamo sul serio e non pettiniamo bambole o peggio tosiamo fessi.
Ma temo che il sor Prudente, lontano dai salotti, ma non dai centri di potere, non vorrà dispiacere troppo a troppi, già lo strappo delle olimpiadi è stato un bel salto e ora si vorrà riprendere. Il coro intona sempre “lasciamolo lavorare in pace” e io non voglio turbare la sua quiete, ma ho un dubbio, la sua è una quiete leopardiana o quella dell’occhio del ciclone?