La Provincia non muore mai

imagesADR4TQ48 Nel suo furore declaratorio Renzi ricorda sempre di più il primo Berlusconi.  Abolizione delle Province. Fatto! E’ veramente così? No, per abolirle occorre una modifica costituzionale, il decreto Delrio poi convertito in legge, si limita a trasformale in organismi di secondo grado, ad abolire cioè l’elezione diretta di Presidente e Consiglio, un passo indietro anche rispetto alla proposta del governo Monti che le accorpava, mantenendone in vita meno di cinquanta e mantenendo gli organi elettivi. E’ evidente che scelta questa strada, si deve andare verso l’abolizione, non verso la razionalizzazione.

Resta il fatto che, stando così le cose, i risparmi sono risibili, le competenze incerte e prospetticamente la riforma rischia di portare ad una maggior spesa, se i salari dei dipendenti diventassero quelli regionali, di un 15% superiori e l’efficienza dell’Ente è destinata a scendere ancora, con la perdita di ruolo politico. Nel frattempo i vecchi Presidenti si trasformano in Commissari, per cui anche visivamente non cambierà nulla. Ora non si può non riconoscere lo sforzo di cambiamento messo in moto dal governo Renzi, ma la fretta di esclamare: “fatto” genera gattini ciechi. Sarebbe stato più semplice a mio modo di vedere, imporre l’accorpamento dei Comuni (sono 8000 e moltissimi non raggiungono i mille abitanti), dimezzandone il numero, mantenere le Province dimezzate e ridurre le Regioni, vera fonte di spreco e blocco del Paese.

Ora siamo nella situazione peggiore, con un ingorgo istituzionale che difficilmente consentirà di cambiare le cose. L’ansia di cambiare, magari per vincere le elezioni europee, è comprensibile, se non aumenta la confusione istituzionale, in un Paese dove nessuno sta più al suo posto e soprattutto dove nessuno fa più il suo lavoro, soprattutto nella macchina dello Stato a tutti i suoi livelli. Si parla di informatizzazione, ma la maggior parte dei dipendenti pubblici italiani sa usare il computer al massimo come macchina da scrivere. E’ presto per tributare a Delrio, novello padre della patria, il trionfo

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