Proposte: politiche di remunerazione

Nel 2009, durante la Presidenza Aiaf -Associazione Italiana Analisti Finanziari- di Gregorio De Felice, un gruppo coordinato da Alfonso Scarano, ha realizzato il “Position paper Aiaf”. Vista l’attualità delle proposte continuiamo a pubblicare i singoli punti. E’ necessario riservare particolare attenzione ai meccanismi di remunerazione del top management, migliorando la composizione dei Comitati di Remunerazione ed affrontando la questione dei conflitti di interesse dei consulenti di tali Comitati. Sempre con riferimento ai temi del governo societario, è opinione di AIAF che particolare attenzione debba essere dedicata ai meccanismi di retribuzione del top management. La remunerazione variabile deve essere valutata su obiettivi di medio lungo periodo (3-5 anni), non deve risultare sbilanciata a favore della performance di breve né deve risultare in contrasto con le politiche di prudente gestione del rischio; in questo senso appaiono orientate anche le disposizioni in materia di governo societario delle banche emanate dalla Banca d’Italia nel marzo 2008. In un sistema imprenditoriale moderno, il tema degli incentivi è centrale nella parametrazione retributiva del top management. Gli incentivi devono essere concessi dopo aver valutato i risultati ottenuti dai piani strategici posti in essere: i bonus erogati si baserebbero in tal modo su casi concreti di creazione di valore per gli azionisti. I vantaggi economici dei bonus devono poter essere realizzati solo con gradualità da parte dei beneficiari, qualora costituiti da azioni della società in cui il manager opera. E’ opportuno infine che il legislatore preveda la nullità di accordi bilaterali tra manager e azienda riguardanti indennità extra di fine mandato, in presenza di situazioni di dissesto finanziario o di grave crisi aziendale. Una speciale considerazione deve essere riservata alla composizione dei Comitati di Remunerazione, sotto gli aspetti dell’indipendenza e della professionalità ; deve infine essere affronato il tema del conflitto di interessi dei consulenti. In particolare, il Comitato Remunerazione deve essere composto nella maggioranza da consiglieri indipendenti che siano in grado di approfondire le problematiche della remunerazione, senza peraltro dover essere degli specialisti; i consulenti del Comitato devono essere liberi da qualsiasi conflitto di interesse con la società . Puoi fare il download del documento al seguente indirizzo: http://www.aiaf.it:8080/pdf/associazione/positionpapers/2009_PP_03_AIAF_Position_paper.pdf

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