A proposito di uscite

grecia-vignetta-uscita-euro Questa volta parlo di quelli che volevano uscire dall’euro per rilanciare l’economia. Negli ultimi tre mesi l’euro si è deprezzato sul dollaro di un 20% circa, quindi le esportazioni in area dollaro dovrebbero essere aumentate, anche perchè con il petrolio al tracollo, l’incidenza dell’energia sul prodotto finito è decisamente minore. Eppure, nonostante questi favorevoli andamenti, l’industria italiana non ne ha particolarmente beneficiato. I tedeschi sì e allora abbiamo la quadra vera. Tutte le nazioni organizzate, che hanno prodotti appetibili, linee di produzione adeguate, marketing aggressivo, hanno profittato di questa opportunità, gli altri no.

E d’altra parte, con buona pace di Grillo e Salvini, anche se fossimo fuori dall’euro con che prodotti saremmo competitivi ? Non abbiamo praticamente più acciaio e quindi niente auto, niente elettrodomestici, non abbiamo più grandi ditte appaltatrici per opere pubbliche di importanza mondiale e al massimo possiamo vendere un po’ di cemento, nella ceramica tradizionale ce la vediamo con i cinesi (che nel frattempo si sono comprati la Marazzi), meccanica di precisione ne abbiamo sempre avuta pochina. Ci resta solo il food, e lì saremmo fortissimi se non fossimo truffaldini e non sputtanassimo marchi e prodotti. Perchè non si sente mai di truffe sui vini e formaggi francesi? Perchè nessuno alleva suini e per contro importiamo dall’est europeo tre quarti dei futuri prosciutti cotti e crudi, senza preoccuparci di sapere come sono stati allevati i maiali e se hanno mangiato o meno OGM ? Perchè metà dei nostri uffici commerciali balbettano l‘inglese ? E non parliamo degli operatori del settore turistico, che si fidano del fatto che chi ci porta soldi per le ferie si deve far capire, perchè questa è casa nostra.

Queste ad esempio sono le rogne nostre. E nessuno ci fa niente, è sempre colpa degli altri, se uno dice nero, altri pensano che bianco sia più importante e allora restiamo i re del ballo del mattone : sempre in movimento ma nello stesso posto. Così alleviamo politici di professione, mestieranti del nulla se non di chiacchiere e propositi. E il nostro paese va in vacca, come prediceva un ragazzo sveglio che ormai non è più in queste lande.

 

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