Primarie, brogli e bolliti

images-2 E’ possibile che Bersani abbia ormai l’incubo notturno delle primarie, che si svegli sudato per scoprire che il brutto sogno non svanisce, perché si tratta della realtà. Tutti i candidati proposti dal Pd, con l’eccezione delle regioni rosse, cadono miseramente: è accaduto a Milano, Napoli, Genova, Cagliari e ora a Palermo. Non importa che siano di Sel o dell’Idv, l’importante è che non siano del Pd.Sfortuna? Incapacità? Un po’ di tutto, ma soprattutto candidature sbagliate: Boeri a Milano, Vincenzi a Genova ed ora la Borsellino a Palermo, certo il vincitore è una specie di canguro della politica, dal Partito umanista (qualcuno sa cos’ è?), alla lista Orlando, poi l’Idv ed ora candidato civico, ma la Borsellino è solo la sorella di un giudice morto eroicamente, magari una brava signora, da troppo tempo viene candidata e periodicamente eletta, in quanto sorella di Paolo. Sappiamo che molti negheranno il fatto, pur tuttavia resta vero che non si conoscono suoi particolari meriti o capacità politiche.

Certo si tratta di una persona perbene, il che non è poco, in una politica piena di malfattori, ma non basta. Inoltre anche le persone per bene sanno di vecchio e Rita Borsellino è vecchia politica, se non altro per i suoi sponsor.

Avanti così, gli incubi di Bersani continueranno e ogni sconfitta è una picconata alla sua già debole leadership, anche se il problema vero è il partito, diviso tra una sinistra radicale alla Fassina e un’ala riformista alla Ichino.

Se non si chiarisce il problema della linea e delle alleanze, il povero segretario è la sintesi migliore, o meglio il minimo comune denominatore. Minimo, appunto!

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