E’ iniziata la corsa al Quirinale, il colle più alto di Roma e anche uno dei più costosi, oltre 200 milioni di euro per mantenere un re senza corona, che non richiama turisti come la regina inglese, né alimenta il gossip come i monegaschi. Dopo i debordamenti, per lo più necessari, di Napolitano, Renzi vuole un notaio e perché no, un dipendente del Catasto, insomma uno che non dia ombra al renzismo e al suo dux. La realtà al momento appare in evoluzione, che vuol dire che non c’è alcun accordo. D’Alema, sì proprio lui, lavora per portare ai primi turni, 200 voti a Romano Prodi per inchiodare Renzi a quella candidatura, che dicono i maligni, il giovane fiorentino gli aveva promesso nei giorni in cui si preparava a pugnalare Letta. Circolano una decina di nomi, alcuni fantasiosi, ma quelli con più probabilità sono Veltroni, Amato e Mattarella, e se donna, la Finocchiaro. Vero, verosimile, si vedrà. Siccome il presidente non lo eleggiamo noi, possiamo solo dire la nostra preferenza, che non va ad Amato, che ha servito troppi padroni, per affezionarsi ad uno, fosse pure l’Italia, non va neppure alla Finocchiaro, che ha già fatto una carriera superiore ai suoi meriti, anche se inferiore alla sua arroganza e non ci riferiamo solo alla spesa all’Ikea. Veltroni potrebbe andare come notaio, tra un libro, un film, un viaggio in Africa, sarebbe semi-latitante, volendo fare il buonista darebbe ragione a tutti e ci regalerebbe la narrazione di un Paese da sogno. Mattarella gode della mia simpatia, perché è competente, serio e silente. Resta il problema della caratura internazionale, si chiama così l’appartenenza a lobby sopranazionali. Prodi e Amato l’hanno, gli altri no, anche se per garantire gli investitori, sarebbe meglio il Governatore della Banca d’Italia e tra poco di un garante temo avremo bisogno. Padoan dà l’idea di un bravuomo, ma non ha autonomia da Renzi, una sorta di Vittorio Emanuele III. Comunque vada, i termini del problema non cambieranno, le cose facili si faranno, per quelle difficili occorre aspettare la Troika.
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