Giunge all’undicesima edizione il premio Giuseppe Dossetti, promosso dai Comuni di Reggio e Cavriago dove nacque il Padre Costituente, dalla Provincia, dalla Regione e dalla Fondazione Bancaria P. Manodori. Il premio, da come si capisce, si rivolge ad associazioni e singoli che abbiano compiuto azioni di pace e da quest’anno sull’uguaglianza, come recitano gli articoli 3 e 11 della Costituzione. Ora è encomiabile che gli Enti sopra citati, tra tanti problemi da risolvere o irrisolti, tra tante inefficienze e errori amministrativi, trovino il tempo di promuovere così alte iniziative e continuino nello sforzo di educare un popolo a valori che evidentemente non ha compreso, quando ha votato per gli attuali partiti di governo. Perché, come ci ha ricordato Cristina Parodi, presentatrice Rai e moglie del sindaco Pd di Bergamo, la gente vota Lega perché è ignorante. Anche se vorremmo sapere come si possano definire la signora e il marito, che sono passati al renzismo dopo una lunga e supponiamo ben retribuita carriera nelle televisioni di Berlusconi. Ovviamente intelligenti che cambiano opinione, perché solo gli stupidi non la cambiano mai. L’iniziativa del premio è ammantata da un’ipocrisia che credo non piacerebbe neppure a Don Dossetti. Già il titolo di quest’anno “Restiamo umani”, lascia intendere che è in corso una mutazione consistente della popolazione verso la disumanità. Quel grido: restiamo, fa pensare che gli umani siano ormai una minoranza, azzardiamo possa coincidere con il 18% che ha votato Pd. Poi cosa vuol dire “azione di pace”? Essersi interposti tra israeliani e palestinesi durante l’Intifada? Oppure aver favorito la pace tra governo colombiano e Farc? Potrebbe bastare aver interrotto una rissa tra condomini o tra pakistani ubriachi? O azione di pace è alzarsi e fare il proprio dovere, al lavoro, a scuola, rispettando regole e persone, anche quando i vicini non le rispettano? Teniamo non sia a questo che i progressisti pensano, ma a chi sfila in piazza per la pace, agitando l’articolo 11 della Costituzione, anche se noi italiani non abbiamo dichiarato nessuna guerra. Però l’articolo 11 dice che l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa… E come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali e ora che ci penso, di questo articolo il governo D’Alema se ne fregò bellamente quando bombardò la Serbia e pure quello di Berlusconi, quando bombardò la Libia. Inoltre garantiamo la pace in molti posti, ma lo facciamo con il fucile in mano e per lo più queste missioni sono state promosse o confermate dai governi in cui c’era il Pd, con buona pace delle marce, appunto della pace, come quella di Assisi. Sarà valido al fine del premio, un gesto di bontà? Chessò dar da mangiare agli affamati, vestire gli ignudi, curare gli ammalati, senza ricevere compenso, a differenza dei funzionari delle cooperative sociali? Gli studenti nel loro componimento sono invitati a riflettere oltre che sulla pace, sul tema dell’uguaglianza, articolo 3 della Carta, ma temo che i promotori pensino solo al bellissimo primo capoverso, quello che dice che non vi possono essere distinzione di razza, religione, sesso, ecc.. con focus particolare sugli immigrati, omosessuali e musulmani. Giusto e nobile, ma l’articolo prosegue dicendo “ è compito della Repubblica, rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano di fatto la libertà e l’uguaglianza..”. Qui si parla di giovani senza occupazione, di lavoro nero, di salari da fame, di anziani poveri, di lavoratori poveri, che poi sono gli ignoranti, che a sentire la Parodi hanno votato per i partiti di governo. Non appartenendo a queste categorie non li ho votati, ma siccome detesto l’ipocrisia della gauche au caviar, penso che abbiano fatto bene a rovesciare il tavolo o almeno a provaci. Mi piacerebbe vedere l’ex ministro Graziano Delrio urlare dal suo banco parlamentare: studiate compagni e pentitevi della vostra puzza sotto il naso, in fondo siete stati eletti per servire il popolo, non per farlo pensare come volete voi. Pentitevi di aver servito un capitalismo in cui i dieci uomini più ricchi posseggono lo stesso denaro di due miliardi di persone e la crescita serve solo a rendere sempre più ricco il 10% che lo è già. Forse Don Dossetti vi direbbe che prima di saltare al terzo, dovreste riflettere sul primo articolo della Costituzione.