Forse l’evento non è ancora di pieno dominio pubblico, per una informazione fortemente impegnata a diffondere tutti i giorni che Dio manda in terra, il “verbo “straripante del premier . Però dobbiamo registrare favorevolmente, senza farci eccesive illusioni, che lo scorso lunedì 3 Novembre 2014, a Roma, è avvenuto un fatto importante nella storia dei Popolari italiani. La lunga e travagliata stagione della ventennale diaspora sembra volgere al tramonto con l’avvio del Comitato nazionale per la Costituente dei Popolari Italiani. Di esso fanno parte diverse sigle associative, più o meno consistenti, ma unite però da una meritoria volontà di andare avanti :
Popolari per l’Italia e per l’Europa, Associazione Liberi e Forti, Rinascita Popolare, Alternativa riformista, l’Italia del Popolo, Innovatori Democratici, Rete Popolare Veneto, Circoli Insieme, Centro Popolare, Associazione per l’Italia Popolare, Comitato Lista civica per l’Umbria Popolare, Associazione PA.C.E, Fedelif e soci fondatori dei Cristiani Riformisti e dell’Associazione Democrazia Cristiana.
Il Comitato ha dato avvio alla fase organizzativa e operativa per realizzare il nuovo soggetto politico laico, democratico, popolare, liberale, riformista, europeista, trans nazionale, ispirato ai valori dell’umanesimo integrale, inserito a pieno titolo nel PPE.Il comitato è aperto alla partecipazione di quanti credono nell’iniziativa e intendono contribuire alla realizzazione del progetto.Ad uno dei partiti centristi presenti in Parlamento, i Popolari per l’Italia guidato da Mario Mauro, si sono collegati numerose associazioni, gruppi e movimenti rappresentativi di persone presenti su tutto il territorio nazionale.Trattasi di un comitato paritetico, aperto e inclusivo nel quale potranno inserirsi tutti coloro che sono interessati al progetto declinabile nello slogan: ITALIA e POPOLARI: Insieme per una nuova speranza democratica.
Dunque una formazione politica “ in progress” , alternativa sia agli estremismi di destra e di sinistra che al renzismo trasformistico rampante, adesso anche con venature rutelliane, per circuire i margheritini senza casa,in parte delusi ma in parte vogliosi di “montar su”.
A questa iniziativa – e spiace rilevarlo – sono mancati all’appello le residue e ormai obsolete sigle del NCD e dell’UDC, nonostante le reiterate sollecitazioni avanzate verso i loro leader, bloccati in un incomprensibile e colpevole permanente surplace.Forse rischiano di diventare strabici : avesserro almeno il coraggio di fare il “salto della quaglia”, verso il PD ( andare in Forza Italia vuol proprio dire essere alla “frutta” senza caffè) come ha fatto il deputato Andrea Romano montezemolino antemarcia di Scleta Civica e come, pare abbia voglia di fare, il suo consanguineo politico Calenda, trombato alle elezioni, ma messo in quota di Scelta Civica come sottosegretario nell’attuale Governo.
Questa situazione confusa è espressione del travaglio interno di partiti politici ridotti al ruolo ancillare di ininfluenti reggitori di un monocolore PD, che guida l’Italia sulla base di una falsa maggioranza e di una finta opposizione del Cavaliere, ormai in fase declinante.
Però fatti nuovi sembrano emergere a sinistra – anche se la situazione è ancira vischiosa – e pure nel centro dello schieramento, in cui , a dire il vero ,l’unica vera voce di dissenso, almeno sino ad ora, è quella levatasi a più riprese dai Popolari per l’Italia di Mario Mauro. La cui forza di convincimnto verso UDC e NCD si è domostrata insufficiente, bisogna che a questa operazione si uniscano i popolari “ Per l’Italia “fuori usciti da Scelta Civica, come Lorezo Dellai & C.
Non è un caso che proprio con i Popolari per l’Italia si siano collegati diversi gruppi e movimenti sparsi nelle diverse città e regioni italiane, uniti dalla volontà di dare rappresentanza politica a quei ceti medi, vittime sacrificali delle politiche imposte all’Italia dai reggitori occulti del turbo o finanz-capitalismo e contro le quali il giovin signore fiorentino ha, almeno sin qui, opposto i pannicelli caldi della richiesta di maggiore o minore flessibilità di un fiscal compact illegale, figlio di regolamenti comunitari farlocchi, perché nulli in quanto contrastanti con i Trattati comunitari liberamente sottoscritti dall’Italia.
E’ giunto il tempo di invertire la rotta e di offrire al Paese una nuova speranza. I Popolari italiani sono pronti a promuovere in tutte le realtà territoriali comitati costituenti di base, nei quali i più anziani consegneranno alle nuove generazioni il testimone della loro migliore tradizione politica.
Il più attivito di tutti in questa direzione è il veneto, Ettore Bonalberti, presidente Associazione “ Liberi e Forti “. Incontri regionali- così annunciano i promotori – si susseguiranno nei prossimi giorni per confluire in un’assemblea generale dei Popolari da tenersi entro fine anno, mentre, in tutte le realtà locali in cui si svolgeranno le elezioni amministrative per i rinnovi dei consigli comunali e regionali, si presenteranno liste popolari aperte al confronto e alla collaborazione con quanti, espressione di altre culture politiche, intendono sostenere politiche fondate sui principi di sussidiarietà e solidarietà finalizzate a perseguire un nuovo equilibrio tra interessi e valori dei ceti medi e delle classi popolari.