Credo che la vita politica e quella familiare non vadano d’accordo, salvo in rari casi. E’ vero che molti altri ambienti, da quelli dello spettacolo, ai più comuni luoghi di lavoro, come uffici e ospedali, per non parlare delle professioni che richiedono viaggi continui, possono fornire tentazioni che mettono a repentaglio le unioni, quindi sull’infedeltà non c’è santo che tenga. Ma il mondo della politica, che dà dipendenza come una droga, con i suoi riti infiniti (feste di partito, cerimonie, manifestazioni, riunioni), con le sedute romane del Parlamento, che tengono i suoi membri a lungo lontano da casa, non favorisce certo i legami familiari.
Senza esagerare come i preti, che non possono avere famiglia (almeno ufficialmente) e poi anche loro dovrebbero potersi sposare, chi fa politica a tempo pieno necessiterebbe almeno di un partner pienamente consenziente, disposto a sacrifici per mantenere l’unione, esercitando il doppio ruolo con i figli, poi forse non basterebbe nemmeno quello. Non citerò per nome e per noia l’Assatanato per antonomasia, quello, anche se non avesse fatto politica, il vizio delle donne non se lo sarebbe mai tolto. Ricorderò allora l’ex ministro Bondi, separatosi dalla moglie dopo essersi innamorato di una collega di partito, l’attuale ministro Franceschini, Roberto Calderoli, Franco Frattini. Gianfranco Fini, Pierferdinando Casini, Marco Follini, solo per citare i più conosciuti e chissà quanti altri meno famosi, infrattati nelle Regioni, Province e Comuni, per non arrivare alle vicende tristi di Marrazzo e Mele, quest’ultimo sorpreso con cocaina e due escort mentre la moglie incinta lo attendeva nel talamo coniugale.
Forse memore di certi guai occorsi a uomini all’apparenza irreprensibili, Agnese, consorte del premier, dopo aver dichiarato in seguito all’insediamento a Palazzo Chigi, alla presenza della graziosa prole vestita con maglioncini una bianco, l’altro rosso, il terzo verde, che non avrebbe lasciato Pontassieve per prendersi cura dei fanciulli, non esita un minuto a salire sull’aereo col focoso marito (in senso politico), per seguirlo nei viaggi istituzionali vestita di tutto punto e con eleganti abiti da sera alle feste d’ordinanza. Mentre la moglie di Delrio, medico felicemente sposato e padre di ben nove figli ( ma uno così, la sua missione non l’aveva già trovata?), con tutto il daffare che ha, povera donna, lo fa accompagnare da qualche figlia, che agli ignari potrebbe apparire una giovane compagna, così lui fa bella figura e il matrimonio è salvo.
Mi piacerebbe sapere poi come allatta la sua piccina la giovane ministra Madia, recentemente maritata e mamma di due pargoli, l’ultima nata un mese dopo la prestigiosa nomina. Anche lei, alla stregua di Monica Bellucci, se la porta ovunque? Vite complicate, felici per tutti i componenti della famiglia o solo per i diretti “esercenti” il potere? Anche se la soddisfazione per il successo e il potere spesso ricadono favorevolmente pure sui membri del nucleo, fino a quando, però… a nessuno di loro è dato saperlo.
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